Il Rinascimento a Cordovado

Nel Quattrocento la diffusione dei classici in Friuli trovò un canale privilegiato nella persona di Francesco Diana, nato intorno al 1430, che terminati gli studi a Venezia insegnò a lungo a Udine, entrando in contatto con Guarnerio d’Artegna, fondatore della celebre biblioteca di San Daniele, e con Lorenzo Valla, con il quale gli studiosi ipotizzano l’esistenza di un rapporto di amicizia.

Il Diana, nato a Cordovado, divenuto docente e oratore di fama venne chiamato a insegnare anche a Bassano e a Cividale. Mantenne sempre uno stretto legame con il suo paese natale, dov’era anche proprietario di immobili che lasciò ai figli della nipote, moglie del maestro Andrea Spirone, originario della città albanese Drivasto.

È questo il periodo storico che indaga magistralmente Pier Carlo Begotti nel libro “Il Rinascimento. Cordovado tra l’autunno del Medioevo e la prima Età moderna” (edito dal Comune di Cordovado, 2010, 110 pagine). L’autore mette in luce gli elementi della rinascita che individua, tra gli altri, nell’importante cantiere aperto per la ricostruzione del Duomo (terminata nel 1477) e nello sviluppo demografico, favorito anche dall’immigrazione, che determina l’espansione urbanistica verso nord, lungo la strada per San Vito.

Begotti definisce come anno di riferimento il 1450: allora la peste colpì il territorio del Sanvitese impedendo anche al clero di quel territorio di partecipare al Sinodo Diocesano. In appendice Begotti pubblica due alberi genealogici che documentano e ricostruiscono la presenza a Cordovado della famiglia Freisinger (probabilmente originaria di Freising in Baviera) e di Ipomede da Cortona, giunti in paese al servizio del Vescovo.

Si segnala infine il primo capitolo del volume, che Begotti dedica alla definizione del termine Rinascimento: una disamina attraverso le lingue e le convenzioni storiografiche, senza paura di contaminazioni, utilizzando il raziocinio per approfondire il contesto. Un capitolo che potrà essere proficuamente utilizzato nelle scuole.

Pier Giorgio Sclippa