L’ondata in piena estate

Di recente anche a Cordovado è cresciuto significativamente il numero delle diagnosi notificate di Covid-19, anche se non – e meno male – ai livelli dello scorso gennaio. La crescita, in tutto il mondo, è legata al diffondersi di ulteriori varianti del ceppo Omicron, denominate BA.4 e BA.5. Non ci sono evidenze (se non nei criceti da laboratorio) che queste determinino mediamente una maggiore gravità dell’infezione rispetto alle precedenti varianti di Omicron, anche se, come nelle precedenti fasi espansive della pandemia, l’enorme diffusione (in Italia, oltre 2.500.000 casi accertati in sei settimane a partire dal 4 giugno) ha comportato dappertutto un aumento dei ricoveri ospedalieri, dei ricoveri in terapia intensiva e dei
decessi. Sars-Cov-2 non è un virus stagionale, ove per stagionalità si intenda un pattern legato alle condizioni climatiche, a conferma peraltro di quanto già osservato in altri continenti.

Rimane importante non abbassare la guardia, nonostante non siano più in vigore le misure di contenimento, con qualche limitata eccezione, come l’obbligo di mascherina almeno chirurgica nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali e FFP2 nei mezzi di trasporto pubblici. È bene perseguire il principio di precauzione: indossare la mascherina (meglio se FFP2) nei luoghi chiusi, evitare i posti affollati e gli assembramenti, lavarsi frequentemente le mani, testarsi con tampone, completare il ciclo vaccinale, inclusa la quarta dose per le persone per le quali è raccomandata.