La voce e la forza di Angelina

Cara Angelina, rileggo di tanto in tanto i tuoi messaggi e mi echeggia in mente la tua voce, la tua splendida voce.

In quei “dai ce la farò” scritti su WhatsApp c’è tutta la forza con cui hai affrontato il male, una forza che hai sempre infuso in chi ti stava intorno. Ogni iniziativa che veniva proposta nel gruppo “Racconti… amo” ti vedeva entusiasta protagonista. Mascheramenti, interpretazione di personaggi fiabeschi, vocine di animaletti del bosco o suoni gutturali di orchi o draghi: ho di nuovo la tua voce che risuona nella mente legata al tuo perenne sorriso. E poi il gruppo di lettura, il nostro GDL con l’incontro mensile: arrivavi con il tuo perenne bigliettino di appunti; un piccolo pamphlet sul romanzo del mese, appunti che avevi preso di getto alla fine della lettura per non dimenticare le sensazioni che avevi provato, i punti critici, quello che ti era piaciuto… Ancora la tua voce che recita quelle frasi. E poi guardo più indietro nei messaggi ed ecco i volantini dei tuoi concerti: sempre la tua voce! Nelle orecchie stavolta c’è la musica e la tua voce che la segue: jazz, soul, gospel, tango argentino… Quanti generi ci hai fatto apprezzare, quante note! Penso che lassù in cielo Qualcuno volesse sentire la tua voce. A noi che l’abbiamo ascoltata ci basta chiudere gli occhi o leggere un paio di parole che hai pronunciato o scritto tu o guardare un volantino per sentirla ancora, qui, come sempre, come se tu stessi per entrare dalla porta della biblioteca con il tuo sorriso e stessi per salutarci e chiederci come va…

 

Stefania Nardini