Dibattito sulla rievocazione storica

La rievocazione storica non viene trattata in misura approfondita dal nostro giornale per motivi principalmente tecnici, dovuti al breve lasso di tempo tra la manifestazione e l’uscita del Curtis Vadi di settembre. Abbiamo quindi deciso di analizzare a posteriori la trasformazione dell’evento in un’edizione che si è rivelata di svolta radicale rispetto al recente passato, non senza qualche polemica. Il cambiamento infatti non è stato pienamente condiviso da alcune delle componenti organizzatrici, alle quali abbiamo dato spazio per incoraggiare ulteriormente un dialogo, che auspichiamo costruttivo, lanciando lo stimolo dalle nostre pagine e cercando di estendere la dialettica anche al resto della comunità, nella quale abbiamo notato una certa disinformazione in merito alla più importante manifestazione cordovadese.

Anzitutto questo rinnovamento ha toccato il contesto storico che si voleva rievocare, rendendolo il più aderente possibile alla realtà autentica, scegliendo come data di riferimento il 1387 ed abbandonando il tema delle nozze di Francesco Ridolfi e Riccarda d’Arcano, svoltesi in periodo rinascimentale, per commemorare l’armistizio tra i Da Carrara e la Felice Unione: uno degli episodi medioevali più rilevanti che hanno coinvolto Cordovado. In secondo luogo vi è stata una modifica dell’impostazione logisticaorganizzativa dell’evento, evidenziata specialmente dal mutamento del percorso della sfilata e dalla creazione di iniziative ed attrazioni anche la mattina della domenica.

Dall’inchiesta che abbiamo svolto è emersa una divergenza di pensiero e di principio tra i rappresentanti dei rioni ed i vertici della Pro Loco riguardo l’essenza della Rievocazione. Abbiamo quindi raccolto le ragioni di ciascuno dei dibattenti, che vi esponiamo.

 

RIONI

C’è una linea d’opinione piuttosto convergente tra i rappresentanti dei quattro rioni, i quali si sono mostrati critici riguardo lo spazio decisionale concesso loro dalla Pro Loco e l’accoglienza da parte dell’associazione delle proposte mosse in sede preliminare; inoltre è stata opinione solidale quella della necessità di animare la domenica sera e offrire un incentivo allo spettatore a rimanere per il banchetto serale. Le opinioni si discostano sui temi particolari, inerenti l’interesse specifico del rione. Il Borgo ha posto l’accento sulla differenza di opportunità riguardo al Palio teatrale, di chi non possedesse un’adeguata ambientazione scenica. Inoltre non è stato gradito il passaggio della sfilata lungo via Bassa, ritenuta troppo stretta e decentrata dal cuore dell’evento. E’ stato poi riscontrato uno scarso interesse nell’organizzazione dei giochi e la necessità di rivalutarne i punteggi. Identica è stata l’opinione del Villa Belvedere sul percorso della sfilata, il quale andrebbe ripristinato tale e quale era prima, e riguardo la necessità di dare più rilevanza ai giochi più coinvolgenti per il pubblico, ad esempio il tiro alla fune. Le sfide sarebbero così anche fonte di motivazione per i rioni stessi, per i quali la competizione è uno stimolo fondamentale. E’ stata poi apprezzata l’introduzione degli eventi della domenica mattina e, dopo un’iniziale titubanza, anche del Palio teatrale. Quest’ultimo è stato gradito anche dal Saccudello, il quale, oltre alle critiche comuni evidenziate in precedenza, ha apprezzato il generale miglioramento qualitativo e culturale della manifestazione. Di opinione diametralmente opposta riguardo al luogo di svolgimento della rievocazione è stato il Suzzolins, per il quale essa dovrebbe esser totalmente concentrata nella Cordovado antica tra Castello e Duomo Vecchio.

 

PRO LOCO

Analizzando i numeri delle passate edizioni e riscontrando un certo disinteresse da parte del pubblico, nonchè una graduale perdita di rilevanza in sede regionale (fino ad essere paragonati ad una sagra paesana), la Pro Loco ha deciso di adottare un programma innovativo al fine di rilanciare una manifestazione quantomai scontata e ripetitiva. Si è voluto puntare fortemente sull’aspetto culturale e storico dell’evento, cercando di dare una profondità maggiore ad una Rievocazione che negli ultimi tempi aveva assunto i toni di una “carnevalata”. Per questo è stato affidato ad un appassionato di storia antica come Roberto Zanin il compito di ricreare, con un grado di fedeltà molto meno approssimativo che negli ultimi anni, il background storico di contorno. A questo innalzamento del livello culturale della manifestazione ha contribuito anche l’introduzione del Palio teatrale, che ha affiancato le prove agonistiche e la Domina Bella nell’assegnazione del Palio ai Rioni. Inoltre l’introduzione della nuova figura dell’araldo e l’apporto di gruppi storici di altri paesi hanno a loro volta concorso al fine preposto. La proposta di cambiamento è stata imperniata sulla necessità di creare una competizione costruttiva tra i Rioni, mettendo in secondo piano le prove agonistiche che generavano divisioni sensibili, per favorire una maggiore collaborazione che abbia come obiettivo il bene del paese e la riuscita dell’evento. Per questo si è arrivati ad uno scontro coi Rioni che non hanno forse compreso la necessità di un cambio di mentalità, nonostante alcune delle proposte da loro avanzate siano state, con le dovute rielaborazioni, infine adottate. Inoltre la novità del percorso e l’aggiunta di sfilate addizionali e di piccoli spettacoli che avessero un filo conduttore era tesa all’obiettivo di attirare lo spettatore con una proposta itinerante, che lo portasse alla scoperta di tutti luoghi sensibili del nostro paese. E’ infatti impensabile, secondo la Pro Loco, sia la restrizione nella Cordovado antica, per non tagliare fuori una componente importante dal punto di vista economico (comprendente gli esercizi commerciali), ma anche culturale (la zona di via Btg. Gemona è Settecentesca), sia il ritorno ad un percorso quantomai monotono e poco inerente quale quello degli anni passati. La rivalorizzazione della cinta muraria giustificherà ragionevolmente il passaggio per via Bassa, la quale non è certo priva di brutture architettoniche, ma altrettanto non lo è il percorso precedente (vedi alcuni edifici in prossimità della curva Covassin). Si riscontra da parte dell’associazione una certa soddisfazione riguardo ai nuovi apporti, ma anche la consapevolezza che la formula può essere ulteriormente migliorata, introducendo un finale per la serata della domenica e attraverso una maggiore sintonia tra i gruppi coinvolti nell’organizzazione. Sarà importante l’apporto futuro di tutte le associazioni cordovadesi e una maggiore partecipazione a livello logistico, in quanto si è rilevata una carenza di risorse umane e finanziarie. La Pro Loco quindi sollecita la comunità alla partecipazione attiva al fine di dare rilevanza al paese tramite un evento che deve riacquisire spessore.

palio dei rioni cordovado

Tirando le somme speriamo di aver chiarito i punti chiave del cambiamento e la loro giustificazione a livello sia intellettuale che concreto. Pensiamo che la mentalità generale dei rioni partecipanti alla sfilata debba necessariamente essere variata. Non è corretto trovare le motivazioni per affrontare gli oneri della partecipazione esclusivamente nella sfida per il Palio e nella ricerca spasmodica della vittoria; questa va bensì subordinata alla necessità di offrire uno spettacolo degno anche e soprattutto agli spettatori non orginari di Cordovado. Ad essi, infatti, ben poco interessa dell’effettivo andamento del Palio, quanto del livello della proposta generale risultante dall’impegno congiunto di tutti: figuranti e organizzatori. Auspichiamo perciò che l’orgoglio di borgata venga messo da parte in favore di un atteggiamento costruttivo e di una maggiore unione d’intenti. D’altra parte vi è certo la necessità di imporre una generale pianificazione, ma va lasciato un significativo spazio di interpretazione e d’espressione ai rioni. Essi costituiscono fisicamente, con i loro figuranti, la rievocazione, devono essere sempre, però, uniformi e coerenti con il contesto e l’atmosfera ambientale proposta. E’ importantissimo il grado di precisione e di dettaglio con il quale si interpreta e si proietta lo spettatore in un periodo storico, e sulla discesa nel particolare c’è ancora un significativo margine di miglioramento per la nostra manifestazione. Ci associamo all’appello degli organizzatori per una maggiore e più attiva partecipazione alla preparazione ed alla realizzazione dell’evento, e da parte nostra speriamo di aver fornito ai nostri lettori degli spunti per un dibattito. Invitiamo chiunque voglia esprimere idee o punti di vista a scriverci attraverso i mezzi tradizionali (lettera), oppure per via informatica nella specifica sezione del nostro sito www.curtisvadi.it

Davide Del Re, Paolo Marzin