Affreschi

I l santuario della Beata Vergine delle Grazie di Cordovado, inaugurato il 1 maggio 1603, è un esempio molto bello di barocco veneto a pianta ottagonale, ed è il più antico santuario mariano della diocesi.

Il santuario è ornato da stucchi, bassorilievi, statue, tele, affreschi, con gioco di luci e colori che danno la misura dello splendore e della ricchezza nel culto. Tra gli altri affreschi presenti vi sono quelli nel soffitto del presbiterio, di Filippo Zaniberti, con scene della Nascita, Assunzione della Vergine, Apparizione e Fondazione del Santuario. Vediamo più in dettaglio la scienza che sta dietro all’affresco. Un affresco è una tecnica di pittura murale che utilizza la pittura a base d’acqua su intonaco a calce umida. Per prima cosa il calcare, CaCO3, roccia sedimentaria che si trova in acque marine calde e poco profonde, viene riscaldato a 800 gradi. Questo riscaldamento scinde la roccia in anidride carbonica (biossido di carbonio) e calce viva, CaO. La calce viva viene quindi dissolta in acqua per creare calce spenta, Ca(OH)2.

Particelle microscopiche, come la sabbia, vengono poi mescolate per formare l’intonaco utilizzato come superficie su cui dipingere. Queste particelle svolgono un ruolo essenziale perché creano delle sacche d’aria all’interno della miscela, che consentono al biossido di carbonio di insinuarsi e reagire con la calce spenta per formare calcare, CaCO3, cioè tornare alla sostanza di partenza. Dopo aver steso l’intonaco i pittori vi applicano una vernice a base d’acqua: miscela di acqua e particelle colorate chiamate pigmenti; la vernice viene applicata sull’intonaco bagnato, che assorbe l’acqua che trasporta i pigmenti.

Quindi l’acqua evapora, e i pigmenti e l’intonaco diventano parte del muro: l’affresco è pronto. Poiché i pigmenti penetrano nell’intonaco, gli affreschi sono resistenti: grandi esempi di affreschi si trovano nelle rovine di Pompei o sul soffitto della Cappella Sistina, realizzati da Michelangelo. Per approfondire: https://it.wikipedia.org/ wiki/Affresco.

Lorenzo Marafatto