Gli effetti della solitudine

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In concomitanza con l’avvio del progetto di solidarietà del Comune per intervenire sugli stati di disagio negli anziani, dovuti spesso alla loro solitudine, può essere utile ed interessante un approfondimento sugli studi che analizzano gli effetti della solitudine sull’organismo.

Molte ricerche hanno evidenziato che la solitudine è un fattore di rischio di malattie croniche. Ad esempio, uno studio pubblicato nel 2010 su “PLOS ONE”, ha concluso che la mancanza di relazioni sociali ha un impatto sulla salute paragonabile al fumo di sigaretta o al consumo di alcool e superiore a quello dell’obesità e dell’inattività fisica.

Un recente articolo, pubblicato lo scorso ottobre sulla prestigiosa rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” (Cole et al., 2015), dimostra che la solitudine è associata ad un’infiammazione di tutto l’organismo. Questa ricerca si è focalizzata sugli effetti della solitudine sul fisico, e i più evidenti sono due: il primo è la diminuzione dell’attività di alcuni meccanismi per la produzione di anticorpi e la difesa dai virus; il secondo è la trasmissione di segnali dal sistema nervoso autonomo al midollo osseo (che produce le cellule del sangue), che fa aumentare la produzione di alcune cellule di difesa come i globuli bianchi e in questo modo causa uno stato d’infiammazione di tutto l’organismo che può portare a patologie croniche. Lo studio ha coinvolto 141 persone, ed è stato realizzato con due metodi: la compilazione di un questionario sulla solitudine e la misura degli indicatori dei due citati effetti fisici. Si è visto che la presenza di questa coppia di alterazioni (diminuzione dell’attività di produzione anticorpi e aumento di produzione di globuli bianchi) permette di prevedere il grado di solitudine delle persone. Si dimostra quindi un collegamento tra i processi di infiammazione e la “percezione della solitudine” (fonte: Le Scienze, http://www.lescienze.it, “Gli effetti della solitudine sul sistema immunitario”, 25.11.2015).

Lorenzo Marafatto