Emozioni rivissute

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Gentile redazione,
sono un cordovadese emigrato a 16 anni nel 1955, scappato dalle mezzadrie in cerca di fortuna in Piemonte.

Sono passati ormai quasi 60 anni, ma leggendo alcuni articoli riguardanti soprattutto episodi della mia infanzia trascorsa a Cordovado ho rivissuto emozioni dimenticate. Fui testimone, quel giorno fuori dal mio cancello (in via Rivis), quando vidi precipitare un rottame incendiato e fumante che rasentò il tetto della famiglia Versolato e si schiantò nella “plazuta”: proprio là dove di giorno noi piccoli giocavamo a calcio a piedi nudi, con una palla cucita di stracci, e alla sera i grandi suonavano e ballavano. Avevo sette anni e ancora adesso ricordo i particolari di quell’aereo e il terrore che provai.

Vi ringrazio anche per aver risposto alla mia richiesta inviandomi la bellissima foto degli scout cordovadesi nel 1947, pubblicata nel numero scorso. Il vostro giornale mi ha fatto capire che nonostante gli anni passati in Piemonte mi sento più friulano che piemontese. Cordiali saluti a tutta la redazione.

Giovanni Barbazza