Lettera aperta ai coniugi Biasin-Pauletto

Spett.le redazione del Curtis Vadi,
quando pensi all’Australia pensi che è dall’altra parte del mondo, che è così lontana che anche la globalizzazione fa fatica a riavvicinarla. Quando pensi all’Australia subito la colleghi a quegli splendidi e imprevedibili animali che sono i canguri, pensi a deserti grandi e inesplorati, alla cultura aborigena, e diventa difficile immaginare un emigrante italiano integrarsi in una società anglosassone. Diventa difficile immaginare un emigrante cordovadese con la moglie della vicina Bagnara partire, tanti anni fa, dai nostri paesi dove l’italiano è ancora un surrogato dialettale, tra friulano e veneto, è difficile immaginare che rinuncino all’abitudine del “tai” al bar, della corsa in bicicletta verso la chiesa per la messa domenicale.

Eppure quella generazione affrontò il distacco con coraggio e sacrificio, mantenendo fermo il rispetto per la cultura che stava conoscendo in terre lontane senza rinunciare alle loro radici, alla loro etnia. Ho conosciuto Noemi Biasin e il marito Vittorino Pauletto attraverso una corrispondenza nata anni fa, quando mio padre Tarcisio ebbe l’idea di inviare loro una copia del suo primo libro. Devo dire che non ho mai sentito così forte il legame che ci unisce alla nostra terra, come in quelle poche parole di malinconica speranza, di orgoglioso amore che leggevo nei ringraziamenti puntuali, sinceri e a volte commoventi. Dopo il terzo libro di papà sono riuscito a inviare anche il mio ai Biasin-Pauletto, che non fanno certo difetto del sentimento della riconoscenza. Abbiamo ricevuto un grazie che paga molto di più di mille parole e un contributo finanziario che ci ha raggiunto questa estate tramite lo zelante fratello di Vissignano e che ha visto coinvolte più persone. Grazie. Il giornale Curtis Vadi è per gli emigranti cordovadesi quel legame che fa pacificare con la grande nostalgia della lontananza e che mi consente di parlarvi con il cuore in mano. Grazie a voi, per aver dato un senso più umano ai nostri scritti, che se hanno lenito un pochino il vostro animo si sono nobilitati, e ci hanno resi orgogliosi di aver portato il ricordo del nostro paese in Australia.

Con grande affetto, Roberto Zanin