Gli scavi dell’insediamento romano: presentati i risultati

La mattina di sabato 23 marzo, nell’Auditorium M. Tondat di palazzo Marcuzzi, si è tenuto un incontro di presentazione dei risultati degli scavi archeologici eseguiti a Cordovado nei primi mesi del 2023 dalla società Archeo.kun Srl di Parma, per conto di SNAM RETE GAS Spa, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio FVG.

Gli scavi, come si ricorderà, hanno avuto luogo in località Belvedere, nell’ambito della procedura di Verifica preventiva di interesse archeologico per la realizzazione del “Metanodotto Mestre-Trieste rifacimento tratto Silea-Gonars DN400 (16”) DP 75 bar ed opere connesse – Lotto 2 di SNAM RETE GAS Spa”. A una profondità di 1,70 metri dal piano di campagna, erano stati trovati resti strutturali di un insediamento di età romana.

Il sito era stato delimitato lungo l’asse scavo del metanodotto per una lunghezza totale di 200 metri, dei quali una porzione di circa 100 metri accoglieva i resti romani, datati, grazie all’indagine stratigrafica, ai materiali raccolti e alle tecniche murarie messe in opera per le strutture edilizie, tra il I/II sec. d.C. fino al IV secolo d.C. In particolare, nell’area erano stati evidenziati i limiti di due strutture e di un tracciato viario presente nel mezzo. Di una delle due strutture, rinvenuta nella porzione occidentale dell’area indagata, è stato individuato un unico ambiente con una pavimentazione in tessere di laterizio e strutture murarie a livello di fondazione. La struttura più orientale, invece, risulta più articolata, e sono stati messi in luce tre ambienti e un’area esterna, con piani pavimentali in ghiaia e frammenti laterizi e strutture murarie dall’elevato più considerevole. Tra le due strutture è stato identificato un piano lastricato, con orientamento est-ovest, con solcature di carro ben visibili per buona parte del piano.

I resti sono stati appositamente protetti e rinterrati al fine di preservarli da possibili danneggiamenti, mentre per il metanodotto è stata valutata con la Committenza e la Ditta esecutrice una variante al percorso, con un interramento ad una quota maggiore di quella prevista dal progetto. Il rinvenimento si è presentato come una scoperta archeologica eccezionale oltre che per l’assenza di scavi di contesti analoghi nella zona, anche per gli importanti dati che ha fornito sulle diverse tecniche edilizie utilizzate, per i materiali restituiti e per lo studio della pianificazione territoriale antica nella zona e la definizione dell’antico corso del fiume Tagliamento in epoca romana.

Nel corso della presentazione sono stati illustrati i dettagli dello scavo archeologico e l’inquadramento del rinvenimento nel territorio circostante. Sono intervenute Serena Di Tonto della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio FVG, nonché Giulia Rebonato e Silvia Sassoli, di Archeo.kun srl.