ANTON LAZZARO MORO: il “nostro” padre della paleontologia e geologia moderna

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Anton Lazzaro Moro, nato a San Vito al Tagliamento (Friuli-Venezia Giulia) il 16 marzo 1687 e morto nello stesso paese il 3 aprile 1764, è stato un presbitero e naturalista italiano.

È considerato il padre della paleontologia e geologia moderna per le sue scoperte e teorie rivoluzionarie, che hanno contribuito a comprendere l’evoluzione della Terra e della vita sulla sua superficie. Nel 1732 Moro fu incaricato di studiare una collezione di fossili di crostacei marini ritrovati nelle Alpi Carniche. Egli si accorse che questi fossili erano molto simili a quelli di crostacei viventi nelle acque marine attuali. Questa scoperta lo portò a formulare l’ipotesi che la Terra avesse subito in passato dei cambiamenti radicali, che avevano portato al sollevamento di montagne e alla formazione di nuove terre emerse.

Nel 1740, Moro pubblicò il suo libro più importante, “De’ crostacei e degli altri marini corpi che si truovano su’ monti”. In questo libro, Moro esamina i fossili di crostacei e altri corpi marini che si trovano sui monti, e sviluppa l’idea che questi fossili siano il risultato di antichi oceani che si sono sollevati a causa di attività sismiche e vulcaniche.

Moro sostiene che questi corpi marini si sono formati in un’epoca in cui l’area ora occupata dai monti era coperta dall’oceano, e che successivamente i movimenti delle placche tettoniche hanno sollevato queste aree, portando i fossili a emergere sulla superficie. Il libro di Moro è stato un importante contributo alla teoria della tettonica a zolle, e ha influenzato molti scienziati successivi. Inoltre, il suo lavoro ha dimostrato l’importanza dell’osservazione diretta e dell’analisi scientifica nella comprensione del mondo naturale.

Riferimenti:

  • Moro, Anton Lazzaro. De’ crostacei e degli altri marini corpi che si truovano su’ monti. Venezia: Giovanni Battista Monti, 1740.
  • Moro, Anton Lazzaro. De’ crostacei e degli altri marini corpi che si truovano su’ monti. A cura di Pietro G. Goidanich. Trieste: Istituto per la collaborazione culturale, 1952.