Restaurato il portone del Duomo nuovo

Grazie ad un contributo a carico della Regione Friuli Venezia Giulia è stato di recente restaurato il portone d’ingresso del duomo nuovo.

Il manufatto bronzeo, opera del 1967 dell’artista veronese Pino Casarini (1897-1972), è stato realizzato con una parte interna in legno, mentre l’esterno è stato ideato e creato con due fusioni in lega di rame. È suddiviso in dieci formelle, raffiguranti temi dall’elevato valore simbolico tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento, nonché dall’Apocalisse di S. Giovanni Apostolo. Nello specifico, le cinque formelle dello scomparto di sinistra presentano: la visione di Ezechiele, con la pianura ricoperta da ossa umane che, al cospetto di Dio, si rianimano e si ricompongono a vita; i sette candelieri che Giovanni vide posti dinanzi al trono di Dio; Giuditta che recide la testa di Oloferne; Giuseppe venduto dai fratelli; il Diluvio universale. Nelle cinque formelle dello scomparto di destra, invece, si trovano: i quattro cavalieri dell’Apocalisse; l’Arcangelo Michele che vince Lucifero; Davide che abbatte Golia; il passaggio del Mar Rosso del popolo ebraico; il sacrificio di Isacco.

L’intervento, commissionato dalla Parrocchia, è stato eseguito dalla restauratrice di Campoformido Emanuela Querini. Il portone presentava diversi punti di alterazione e di ossidazione della lega, nei quali la patina superficiale era stata completamente asportata, lasciando visibile il metallo con prodotti di corrosione più o meno superficiali ed instabili. Il restauro ha richiesto una serie di lavorazioni realizzate in loco con trabattello. Tra queste, la pulitura e il lavaggio delle parti metalliche, con gli specifici solventi e tensioattivi, e la disidratazione della superficie, poi l’adesione e il risanamento dei punti interessati da alterazioni, e infine l’applicazione di protezioni, con la stesura di un inibitore della corrosione e di protettivo a base cerosa, aventi la funzione di salvaguardare l’opera dall’azione degli agenti atmosferici inquinanti.