Un passo avanti e uno indietro

Pubblicato in Bacheca

All’inizio di dicembre il Comune di Cordovado ha comunicato ufficialmente che il dottor Giuseppe Brusca, in relazione alla graduatoria ASFO definita a settembre, ha formalizzato la sua volontà di prendere servizio per la comunità cordovadese a partire da gennaio 2022. Pareva la buona notizia che tutti attendevano, in paese: dopo quasi due anni, il ritorno di un secondo medico. La cui assenza, a seguito del pensionamento del dottor Alfio Rinaudo, ha costretto molti compaesani a scegliere un medico attivo nei paesi vicini, con intuibili disagi.

E invece no: dopo appena qualche giorno, ecco arrivare una notizia di segno opposto. L’ASFO ha pubblicato un documento nel quale si dispone la cessazione del servizio del dott. Nicolò Tambone, che ha raggiunto i limiti di età per la quiescenza, a partire dal 1° febbraio 2022, dopo quasi 37 anni di servizio nell’ambulatorio di piazza Cecchini.

Come se non bastasse, articoli pubblicati sui quotidiani locali hanno rilevato che il dott. Brusca, in alcune giornate e fasce orarie, eserciterà anche a Morsano. Al che, un nuovo comunicato del Comune di Cordovado ha precisato che il nuovo medico rileverà lo studio del dott. Tambone, con cui, a partire dal 17 gennaio e fino alla quiescenza del medesimo, andrà in affiancamento nell’attività giornaliera, per permettere la continuazione del servizio agli utenti. La sindaco Lucia Brunettin ha ricordato inoltre che la presenza del medico in paese è garantita dal fatto che l’Ambito territoriale di Cordovado, Morsano e Sesto al Reghena era stato dichiarato da parte dell’ASFO e dalla Regione zona carente di medici di medicina generale con vincolo di ambulatorio a Cordovado.

Tirando le somme, Cordovado resterà ancora con un solo medico operante in paese. Perlomeno in questa fase, dalla quale tuttavia non si vede un’uscita nel breve. Il problema rimane, nonostante le iniziative messe in atto da più parti nel biennio scorso (amministrazione comunale, gruppo consiliare di minoranza Patto per Cordovado, sindacato Spi-Cgil) per sollecitare a una soluzione i vertici regionali e quelli dell’ASFO. Per giunta, in un periodo in cui il bisogno di assistenza è elevato e il sistema sanitario è sotto stress a causa della pandemia. Nei primi mesi del 2020 molti cittadini avevano pure aderito a una raccolta firme, promossa sempre dal Patto per Cordovado, a sostegno della richiesta di un secondo medico. E ora, al momento in cui questo giornale va in stampa, la questione, dopo un giro lungo e tortuoso, sembra ritornata al punto di partenza.