L’intervista al consigliere: “Documentare e dare sostanza alle idee”

Laureata in Pianificazione Territoriale Urbanistica Ambientale, master in Sistemi Informativi Territoriali, Serena Marcolin ha lavorato per più di 10 anni per la provincia di Pordenone. Qui si è occupata di sistemi informativi territoriali per vari progetti, tra i quali la candidatura delle Dolomiti d’Oltre Piave come Patrimonio dell’UNESCO. Successivamente, ha seguito per la Regione FVG i lavori per il Piano Paesaggistico Regionale. Attualmente lavora presso una piattaforma di recupero e smaltimento di rifiuti speciali. Abita a Cordovado da 8 anni, con il marito Angelo. 

È vicepresidente del circolo ACLI Villa Mainardi e fa parte anche del Consiglio ACLI provinciale. È stata capogruppo AGESCI Guado-Cordovado 1, fino a poco prima della candidatura con la lista civica Patto per Cordovado. 

Cosa l’ha spinta a candidarsi? 

“La partecipazione attiva in AGESCI e ACLI ha fatto maturare in me l’idea che entrare in politica significhi essere “un buon cittadino”, e dare un servizio alla comunità. A Cordovado c’è stata un’amministrazione che ha proseguito per diversi mandati, quindi sostanzialmente si poteva presentare un “appiattimento” del pensiero, mentre avere più persone che discutono e partecipano in modo propositivo permette di “rinnovare”. Sicuramente la mia partecipazione intende dare punti di vista diversi, sempre utili e stimolanti, offrire un’analisi delle problematiche e fare scelte migliori”. 

Un bilancio di questi di due anni come minoranza? 

“É la mia prima esperienza ed è positivo. Il mio modo di partecipare prevede sempre di motivare le interrogazioni portate all’attenzione dell’amministrazione. Abbiamo anche ideato alcuni progetti sottoposti all’attenzione di tutto il consiglio e del sindaco. Ritengo corretto il modo di agire che teniamo come opposizione: potrebbe essere comodo fare la pura critica delle attività della maggioranza, ma nella nostra visione, e nella mia in particolare, cerchiamo di dare una motivazione alle posizioni che prendiamo documentandoci, dare “sostanza” a ciò che potrebbe essere una semplice opinione. Globalmente ritengo sia stato fatto un buon lavoro, considerando anche che l’amministrazione si è trovata di fronte a problematiche serie, non ultimo il COVID. Abbiamo cercato di fare del nostro meglio, ed è sempre possibile fare di più”. 

Aspetti positivi e negativi della politica della maggioranza vista dalla minoranza. 

“Inizialmente c’è stata qualche difficoltà nell’affrontare le opinioni diverse, e alcune volte non ci siamo ben compresi, perché la maggioranza forse vedeva i nostri interventi come una critica all’operato, come se si sentissero attaccati dalle nostre interrogazioni. Questo mi è dispiaciuto, perché non è nel mio animo il mettere in difficoltà, ma solo chiedere e capire: in una discussione non parto mai da una posizione per cui cerco di mettere in difficoltà l’altro perché è conveniente politicamente, ma sono spinta semplicemente dalla curiosità di capire meglio il pensiero che sta dietro. A volte la maggioranza si è mostrata un po’ rigida rispetto alle nostre osservazioni, ma il lato positivo comunque è che non hanno mai prevaricato. E man mano la dialettica è cambiata e alcune idee sono state comunque accolte”. 

Un progetto personale che sta seguendo? 

“Un progetto interessante di cui ho chiesto di dibattere anche in Consiglio Comunale è la proposta, accolta all’unanimità, di entrare nell’Associazione Sindaci per la pace (Mayors for Peace). Si tratta di una rete che si ricollega a livello mondiale al disarmo nucleare e in Italia alla campagna “Italia Ripensaci”. Essendo di Aviano ho da sempre questa sensibilità sull’argomento”.