Comuni ricicloni, Cordovado “rifiuti free”

In un panorama mondiale dove emergono con sempre maggiore rilevanza i temi della sostenibilità, della tutela dell’ambiente e delle risorse naturali, l’economia circolare ed il riciclo dei materiali devono diventare i paradigmi del nuovo modello di consumo nelle società del futuro. Ormai le istituzioni di ogni livello, internazionale, europeo e nazionale, impongono obiettivi sfidanti e adottano incentivi al fine di perseguire lo sviluppo di nuove e virtuose catene di circolarità. 

In questo scenario si inserisce anche l’annuale concorso regionale di Legambiente atto a premiare i Comuni Ricicloni 2020. Il report rendiconta i risultati delle raccolte urbane dei rifiuti nell’anno 2019 in tutti i comuni friulani. I dati indicano che in Friuli Venezia Giulia la percentuale di raccolta differenziata è ancora in stabile crescita, attestandosi a valori prossimi al 70% e con la stragrande maggioranza (82,8%) dei comuni che supera l’obiettivo del 65%. 

Ciò nonostante rimane pressoché invariato il dato di produzione pro capite di rifiuti, che nell’ultimo ventennio si è sempre attestato attorno ai 500 kg per abitante. Questo significa che ancora c’è molta strada da percorrere in termini di cultura e tecnica del riutilizzo dei beni. Seppure la quota parte dei rifiuti indifferenziati che vanno a smaltimento sia di anno in anno decresciuta, l’obiettivo deve essere anche quello di diminuire in assoluto i beni condotti a fine vita, favorendo concetti di design orientati alla durabilità e incentivando le forme di riutilizzo e circolarità dei prodotti usati.

Il report di Legambiente individua anche le località più virtuose della Regione assegnando il titolo di “Comune Rifiuti Free”, ovvero con una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65% e meno di 75 kg per abitante di rifiuto secco residuo. In questo senso, con l’87,6% di RD e 46,5 kg per abitante di rifiuto secco residuo, la nostra Cordovado può fregiarsi non solo di rientrare nella definizione “Rifiuti Free”, ma addirittura di essere la prima classificata nella provincia di Pordenone tra i Comuni con meno di 5.000 abitanti, nonché settima classificata in Regione, rientrando nella Top 10 assoluta.

Risultati, questi, che rendono merito all’impegno della cittadinanza nella scrupolosa applicazione della raccolta differenziata nonché alla ottima organizzazione del servizio di raccolta comunale. In questo senso nel 2021 si è assistito a un ulteriore sviluppo nella forma della raccolta differenziata, con l’introduzione di contenitori differenti per il vetro incolore e quello colorato. 

Il vetro è infatti il materiale circolare per eccellenza, in quanto è riciclabile al 100% e la composizione chimica non prevede alcun degrado delle proprie caratteristiche una volta ricondotto a fusione e formatura. Raccogliere il vetro dividendolo per colore permette l’ottimizzazione del suo riutilizzo nell’industria vetraria. Attualmente, infatti, la produzione del vetro colorato in vetreria può avvenire con percentuali di rottame anche superiori al 90%. Tale percentuale decresce al 35-40% per il vetro incolore, non tanto per motivi tecnici quanto per la disponibilità sul mercato di rottame di vetro incolore (non si può produrre vetro incolore da rottame colorato, ma si può fare l’opposto). Ecco che quindi diventa fondamentale dividere la raccolta per colore all’origine, fornendo alla catena del riciclo un materiale più conforme e vantaggioso. Attenzione poi alle materie estranee che si conferiscono assieme al vetro: i tappi in plastica o alluminio vanno separati per favorire in primis il loro recupero nelle relative filiere. Molto importante è poi evitare di gettare nel vetro materiali ceramici come piatti o tazzine. La ceramica, infatti, ha un punto di fusione superiore a quello del vetro e può provocare la formazione di infusi (piccoli sassolini immersi nella matrice vetrosa) nelle bottiglie riformate, con conseguenti difetti estetici e di resistenza meccanica.

Davide Del Re