L’intervista al consigliere: valorizzazione del contesto ambientale e innovazione

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33 anni, ingegnere civile e libero professionista, Paolo Marzin, giovane esponente della maggioranza, è alla prima esperienza nell’Amministrazione Comunale. Ricopre la carica di Assessore Esterno con deleghe a sport, ambiente, agricoltura ed ecologia, sicurezza e vigilanza. 

Perché hai deciso di candidarti e quali sono le tue aspettative? 

“Desideravo mettere a disposizione della comunità le mie competenze e dare continuità all’attività di volontariato. In passato infatti sono stato membro del gruppo Scout, della Protezione Civile e, come sapete, redattore del Curtis Vadi per quasi 20 anni”. 

Permetterai allora una domanda provocatoria: essendo figlio di Walter Marzin, ex sindaco e il più longevo amministratore nella storia del Comune, ritieni di essere condizionato dalla sua figura? 

“Ovviamente la figura di mio padre è stata ed è di grande ispirazione per il mio attuale percorso, così come quella di altri esponenti storici. Entrando per la prima volta nella macchina amministrativa, la loro esperienza è per me fonte di apprendimento delle sue dinamiche. In fondo sono stato eletto con una lista di continuità rispetto a quel filone. Ciò non significa che mi senta condizionato, il mio obiettivo è quello di entrare in punta di piedi per poi apportare anche innovazione rispetto alla visione della generazione precedente”. 

Il concetto di innovazione si lega al tema emergente dell’ambiente. Quali sono le attività in quell’ambito? 

“Il focus è sulle innovazioni in materia di energia. Abbiamo infatti intrapreso l’efficientamento energetico di impianti ed edifici significativi come municipio, palestra e illuminazione pubblica con interventi sovvenzionati dai contributi di Stato e Regione, inserendo, dove possibile, tecnologie a fonti rinnovabili. L’ulteriore tema di impegno è quello degli odori. La questione è seguita direttamente dal sindaco Brunettin, che sta continuando a sollecitare gli impianti più impattanti ovvero la Salgaim in zona Feletti e gli allevamenti di pollame locali per ottenere interventi di mitigazione”. 

Riguardo l’equilibrio tra tutela del territorio e spinta urbanistica, quale sarà la linea? 

“L’intenzione è di mantenere il Piano Regolatore vigente per garantire l’attuale rapporto tra verde e costruito, che è basso e vogliamo rimanga tale a vantaggio del benessere dei cittadini. Bisognerà poi favorire le ristrutturazioni anche private, soprattutto del centro storico, sensibilizzando i proprietari attraverso incontri dedicati alla spiegazione degli eco-bonus attualmente previsti”. 

Tra le materie a cui sei più affezionato visto il tuo passato da calciatore c’è quella dello sport. Cosa ci puoi dire in merito? 

“È una delle esperienze a cui sono più legato, sono stato per 12 anni alla SPAL superando le 300 presenze anche da capitano. Questo nuovo ruolo istituzionale mi ha fatto capire che la cultura sportiva di Cordovado è di alto livello in diverse discipline. Basti pensare ai numeri della pallacanestro giovanile, al circolo ippico in crescita e agli arcieri che vincono premi a livello nazionale. Il Comune cerca di contribuire sia incentivando le pratiche (la palestra è gratuita per tutti gli under 16) che offrendo la manutenzione degli impianti”. 

Finiamo con un grande classico: come ti immagini la Cordovado del futuro? 

“Credo che Cordovado debba continuare ad innovarsi e crescere dal punto di vista tecnologico, sociale ed economico per essere un paese moderno, ma al tempo stesso deve mantenere le caratteristiche che danno valore a un piccolo borgo, quali tradizioni, rapporti interpersonali e valorizzazione del contesto ambientale”.