L’angolo scientifico: le ricerche di Gino Bozza

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Come molti di noi sanno, uno dei cittadini più illustri di Cordovado è stato il professor Gino Bozza, grande studioso e già rettore del Politecnico di Milano.

Gino Bozza è stato uno scienziato con interessi molteplici e variegati, e durante la sua carriera si è occupato, fra l’altro, di fluidodinamica, termotecnica ed energetica, chimica-fisica applicata, studio delle operazioni dei macchinari e degli impianti chimici, inquinamento atmosferico. In effetti anche solo l’ambito “chimica-fisica applicata” è amplissimo: si va dallo studio delle molecole fino alla costruzione di dispositivi energetici, elettronici e nanotecnologici. Questo suo interesse lo ha portato a inserire elementi di chimica-fisica anche nei suoi corsi di Merceologia all’Università Cattolica e di Macchine al Politecnico di Milano. Bozza si interessò dei problemi del trasporto di gas a distanza e di questioni di sicurezza connesse con tale trasporto. Collaborò anche negli impianti di Larderello, in Toscana, una delle stazioni più importanti al mondo di estrazione dell’energia geotermica. Un altro suo ambito di ricerca importante è stato il dissalamento delle acque marine e salmastre, con il metodo del congelamento. Tale metodo, rispetto ai metodi che utilizzano l’evaporazione, porta vantaggi termodinamici e minor aggressione dei materiali utilizzati, e si basa sul fatto che l’acqua salata, congelando, forma direttamente ghiaccio privo di sale. Un ulteriore argomento di studio e di applicazione del professor Bozza è stato l’inquinamento atmosferico: nel 1948 ebbe l’incarico della risoluzione tecnica di un problema di inquinamento dovuto ad una industria di cellulosa al solfato (processo Kraft).

Gino Bozza si è occupato anche di tecnologia elettronica: nel 1951 è divenuto direttore del Centro di microscopia elettronica, un laboratorio di ricerca che analizza le strutture microscopiche di oggetti solidi, materiali biologici, beni culturali. Lo studio di queste microstrutture permette di intervenire sull’usura dei materiali e, nel caso specifico dei beni culturali, di effettuare interventi di restauro conservativo. Ancora, il professor Bozza si è occupato del campo termotecnico, con ricerche sulla trasmissione di calore, le turbine a gas, l’analisi termodinamica dei fluidi frigoriferi, i problemi della produzione e utilizzazione del freddo e i carburatori dei motori. In un periodo successivo agli anni ‘50 si è occupato delle possibilità d’impiego dell’energia solare. Una figura quindi poliedrica, uno scienziato a tutto tondo, con le sue parole “il fisico è un essere curioso, estremamente ed inguaribilmente curioso di quel che avviene attorno a lui… è il bambino che dinnanzi al mondo si vuole dare ragione di quel che vede”. Per approfondire: Gino Bozza, lo scienziato umanista, Dario Bigattin (2018), Circolo Culturale “Gino Bozza”.

Lorenzo Marafatto