Per un confronto pacato

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Una piccola premessa: le idee, qualunque esse siano, è giusto esprimerle con parole anche colorite, ma se dette in pubblico e specialmente sui mass media dovrebbero essere ascoltabili anche da un bambino in età prescolare.

Ora, gli attori in ballo in questo denso momento politico: uomini di istituzioni, élite ed enclave varie, politici di maggioranza e minoranza e cittadini-elettori, sono tutti maggiorenni, e come tali dovrebbero avere il dovere di confrontarsi e discutere pacatamente, proprio con chi la pensa diversamente. Se continuiamo ad assecondare coloro che ci vogliono divisi e non uniti, litigiosi e non collaboranti, guerrieri e non sostenitori, demolitori e non costruttori, daremmo un servizio inferiore alle nostre potenzialità.

La Costituzione tiene ancora e si dimostra all’altezza in questa dura prova, restando pronta a reggere ben altro. Pertanto, la scelta di mantenerla inalterata nel referendum è risultata, almeno sotto questo aspetto, azzeccata, anche se – permettetemi qui un po’ di sano humour – votata a larga maggioranza. Il pesante debito contratto in passato e la delicatissima situazione presente non dovrebbero impedirci di cercare assieme soluzioni, non solo nel campo del già sperimentato ma anche in settori nuovi ed innovativi.

Infine, una considerazione sul comportamento del coerente signor Spread: esso a me appare una democrazia assoluta che tutti colpisce per punire sia pur pochi o chi abbia l’ardire, anche di un non nulla, alla sua onnipotenza eccepire.

M. P.