Addio a Berto, l’“anima” di Villa-Belvedere

È stato apprendista fabbro, metalmeccanico, turnista nel settore tessile, agricoltore e operatore ecologico per il Comune. Ma soprattutto era l’”anima” del rione di Villa Belvedere, casa sua, che infatti aveva voluto dedicargli l’ultimo successo nel palio rionale.

Luigi Umberto Tisiot, per tutti familiarmente “Berto”, è morto a 75 anni alla fine di settembre. Da oltre un anno e mezzo era malato, ma non aveva mai perso la sua carica di energia, entusiasmo, vitalità, capacità di farsi coinvolgere e di dare vita e sostanza a iniziative sempre diverse. Figura conosciutissima a Cordovado, attiva fin dalla giovane età in diversi gruppi di volontariato, ha sempre tenuto spalancate le porte di casa a una molteplicità di proposte, dai carri allegorici al Consiglio di fabbriceria parrocchiale, dal Gruppo Casoni alla rievocazione storica (fin dall’esordio, nel lontano 1986).

Generoso e in perenne movimento, tra idee e proposte, “Berto” ha lasciato la moglie Gabriella, i figli Paola, Cristian e Serena, i nipoti.