Gli alimenti biologici

Nelle giornate dell’8 e 9 luglio, presso il parco Cecchini di Cordovado, si è tenuta la II edizione di “Veggie Days”, mostra-mercato di prodotti bio, veg ed ecosostenibili, con laboratori, incontri, attività, conferenze sul tema dell’alimentazione consapevole e sulle alternative naturali e vegetali “per il benessere e per uno stile di vita più in armonia con la terra”. In effetti questa iniziativa mette assieme molti componenti diversi

tra loro e mi soffermo solo sugli alimenti biologici. Oggi il cibo biologico è ormai presente nella maggior parte dei supermercati. Ma qual è la differenza tra cibo biologico e cibo “tradizionale”?

La parola “biologico” si riferisce al modo in cui gli agricoltori fanno crescere e lavorano prodotti agricoli, quali frutta, verdura, cereali, prodotti lattiero-caseari e carne. Le pratiche agricole biologiche sono progettate per soddisfare i seguenti obiettivi: migliorare la qualità del suolo e dell’acqua; ridurre l’inquinamento; promuovere un ciclo di risorse autonomo in una fattoria; garantire condizioni di vita sane e accesso all’aperto agli animali. In particolare non sono ammessi i concimi sintetici per aggiungere sostanze nutritive al suolo, così come sono esclusi la maggior parte dei pesticidi sintetici per il controllo dei parassiti, gli ogm ed infine l’uso di antibiotici o ormoni per la crescita del bestiame. Per accertarci che un prodotto sia realmente biologico va controllata l’etichetta, che viene apposta solo se vengono seguiti e verificati gli standard regolano il modo in cui tali alimenti vengono coltivati, trattati e trattati (Regolamenti CE 834/07 e 889/08).

Il logo europeo del biologico (rappresenta una foglia stilizzata disegnata con le stelline dell’unione europea) è un altro elemento di garanzia da controllare. Esso deve essere apposto ai prodotti chiusi confezionati ed etichettati, con una percentuale prodotto di origine agricola bio di almeno il 95%. I due termini “biologico” e “naturale” non sono termini intercambiabili. In generale, “naturale” su un etichetta alimentare significa che non ha colori artificiali, sapori o conservanti e non si riferisce ai metodi utilizzati per produrre gli ingredienti alimentari. A livello nutrizionale vi è un crescente numero di prove che dimostrano alcuni potenziali benefici per la salute degli alimenti biologici rispetto ai cibi coltivati in modo tradizionale. Ci sono però informazioni limitate per trarre conclusioni su come queste differenze si traducano in benefici per la salute generale.

Rimangono quindi da seguire le “solite” indicazioni generali: scegliere una varietà di alimenti da una varietà di fonti; acquistare frutta e verdura in stagione quando possibile; leggere attentamente le etichette dei prodotti alimentari. Per approfondire: associazione italiana agricoltura biologica (AIAB): http://www.aiab.it.

Lorenzo Marafatto