L’importanza della comunità

Il 23 maggio 2016 è stata una giornata devastante per mia mamma e mio papà, perché un fulmine ha incendiato la loro casa, distruggendo i sacrifici di una vita intera.

In tutte le cose negative però, si riesce sempre a trovare qualcosa di buono. È in questa occasione che mi sono resa conto come attorno ai miei genitori e alla mia famiglia ci siano molte persone che ci sono sempre state e altre persone con cui non avevo mai avuto occasione di parlare, ma che quando ho chiesto loro aiuto, immediatamente mi hanno risposto senza esitazione: “Sì certo, molto volentieri”. Questa cosa mi ha fatto riflettere molto e da qui ho capito che la comunità di Cordovado ha delle radici profonde.

Voglio ringraziare di cuore tutte le persone “anziane” che hanno saputo stare vicino ai miei genitori con un sorriso, una parola o con una semplice pacca sulla spalla.

Così voglio dire un grazie alle mie sorelle Donatella e Cristina, mio cognato Pierangelo, ai miei zii (Maria, Bruno, Valeria, Toni e Bruna), il gruppo Casoni, il Rione Villa Belvedere, l’Armata di Chei di Belvedè, Fabio Tondat, gli scout, Roberto e Stefania Bigai, Severino e Matteo Versolato, i miei cognati Domenico e Chiara, mio nipote Nicola, Claudio Grossutti, Valentino Coassin, Francesco Toneguzzo, Luigino Innocente, Lino, Gianluca e Alessandra Versolato, Franco ed Erica Versolato, e mia suocera Elide, Natale (“Cici”) e Manuel Geremia.

Ma un grazie enorme lo devo soprattutto a mio marito Roberto e ai miei figli.

Emanuela Giusti