Pensieri per Marco

La sera del 4 maggio il ventenne Marco Giovannelli ha perso la vita in seguito ad un incidente stradale, sulla strada tra Sesto al Reghena e Bagnarola. Nei giorni successivi, l’intera comunità di Cordovado si è stretta attorno alla famiglia del giovane, con grande affetto e partecipazione. I coetanei di Marco, la classe 1996, hanno voluto ricordare l’amico con alcuni commossi pensieri, che riportiamo. La foto di gruppo è stata scattata durante la scuola dell’infanzia. Marco Giovannelli è il quarto da sinistra, in piedi.

Caro Marco, non ci sono parole, ancora non mi sembra vero, quello che posso dire è che eri veramente una bella persona, un ragazzo buono, sempre molto solare, socievole, giocoso. Oltre a conoscerci fin da bambini eri il mio vicino di casa da anni e quel che ricordo è la radio a tutto volume e tu che cantavi a squarciagola, e ti dirò la verità, mi strappavi sempre un sorriso. Non parliamo poi della tua risata contagiosa, mi sembra ancora di sentirla. La cosa più bella di te rimarrà sempre la tua meravigliosa solarità. Sarai sempre vivo nei miei ricordi… ciao Marco.

Aurora

 

In momenti come questi le parole possono sembrare superflue, ma non potendo essere vicino, sappiate che il mio cuore vi è vicino. Ancora non ci credo, o forse non ci voglio credere. La tua improvvisa scomparsa ci ha colpito a tutti, anche stando a chilometri e chilometri di distanza. Mi vengono alla mente tanti momenti vissuti tra i banchi di scuola, ai compleanni, i pomeriggi passati a giocare a calcetto al Mainardi o ai campetti, i dibattiti eterni della partita di calcio i lunedì mattina, e tanti altri instanti indelebili nei miei ricordi più cari. Sono pienamente sicura che la tua immagine rimarrà viva per sempre in tutti noi, con la tua allegria, la tua spontaneità, la tua passione per il calcio e per il Milan, ma soprattutto la voglia di conquistare il mondo che avevi. Ti voglio ricordare cosi, con quel tuo sorriso contagioso. Resterai sempre nei nostri cuori, ciao Marco.

Greta

 

“Il mio pensiero vola verso te, per raggiungere le immagini scolpite ormai nella coscienza, come indelebili emozioni che non posso più scordare. Il pensiero ti verrà a cercare tutte le volte che ti sentirò distante, tutte le volte che ti vorrei parlare, per dirti ancora sei tu la persona che è per me importante. Sei sempre il raggio di sole nelle mie giornate buie”.

Stefano

 

Rimani la persona che ho conosciuto, allegro, spiritoso, sempre pronto a scherzare ma anche sempre pronto a dare una mano alle persone in difficoltà. Sei stato un amico prezioso e ti ricorderò sempre. Ti voglio bene Marco, un abbraccio, ciao.

Chiara

 

Non ci sono parole per descrivere quello che è successo. Sei stato importante per ognuno di noi. Ti ricorderò con il sorriso, ricorderò ogni risata vissuta tra i banchi di scuola, ricorderò ogni momento, bello e meno bello. Sei una persona speciale Marco, è sempre lo rimarrai. Mancherai tantissimo. E come dicevi sempre: ‘TU SEI LA ROCCIA’ Ciao Marco.

Federica

 

Caro Marco, fin da piccoli la nostra grande passione e sempre stata quella di giocare a pallone. Quante partite, quanti bei ricordi mi riaffiorano in mente. Le litigate non sono mai mancate, però dopo un giorno venivano subito scordate. La nostra amicizia con il tempo si è sempre di più rinforzata e non verrà mai dimenticata, amico mio ti porterò sempre nel mio cuore.

Alessio

 

Ciao Giova, eri una roccia, lo eri e lo sarai sempre, eri unico, eri tu in tutti i tuoi pregi e difetti. Due sabati prima eravamo usciti insieme in sagra a Pramaggiore, mi ricordo distintamente che ero a un tavolo, sotto il tendone, che parlavo di te con Massimo, dicendo che sotto quella testa dura c’era un ragazzo buono e soprattutto schietto, con la voglia, come i bambini, di dire tutto quello che gli passava per la testa. Eri proprio un personaggio, era impossibile non notarti, ma quando sei andato via lo hai fatto in silenzio, all’improvviso, anche se il suono della tua voce e la tua presenza riecheggeranno e rimbomberanno in ognuno di noi. Lo so che non siamo stati troppo presenti l’uno con l’altro negli ultimi anni. Ci siamo visti certo innumerevoli volte, ma non così spesso, come avremmo dovuto. Questo non lede il sentimento e il profondo rispetto che avevamo l’uno dell’altro, adesso che manchi, però, non sai cosa darei per andarmi a bere una birretta, per fare un commento su una tipa o dirti quanto scarso è il Milan. Ogni tanto fuori dal bar ti sento che fai casino con il limitatore di quella maledetta 206, con Alessio accanto che spacca le palle con la musica, a fare per un’ultima volta i pagliacci tutti insieme, come quando eravamo bambini, quando non c’erano ansie e preoccupazioni, quando tutto scorreva meravigliosamente lento. “Ma io vorrei restarti accanto, se fossimo bambini, guardare il cielo da fessure come i topi nei tombini” (Cit.).

Enrico Noè