AVIS, mezzo secolo di storia

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È stata un’estate ricca di appuntamenti per la sezione Avis di Cordovado. Il 18 aprile Palazzo Cecchini ha ospitato l’assemblea regionale dell’associazione, mentre il 21 giugno la sezione comunale ha festeggiato il 50^ anniversario della fondazione. La giornata è iniziata con il corteo aperto dal gruppo sbandieratori di Cordovado, al quale hanno partecipato una quarantina di labari delle sezioni friulane e del Veneto orientale, per poi proseguire con la deposizione di una corona in memoria dei Caduti e dei donatori defunti, la S. Messa e l’incontro tenutosi presso Palazzo Cecchini.

Il presidente della sezione locale, Angelo Bertoia, ha ricordato tutti i presidenti succedutisi negli anni, e ha ringraziato per la partecipazione il sindaco Francesco Toneguzzo, il presidente regionale dell’Avis, Lisa Pivetta, quello provinciale Francesco Donno e il delegato nazionale Carmelo Agostini. Ai saluti istituzionali sono seguite le premiazioni di una sessantina di soci benemeriti ed è stata consegnata la medaglia d’oro con rubino a Costantino Duz (66 donazioni) e Damiano Nonis (65). La giornata è proseguita con il pranzo presso il Parco Cecchini, organizzato dalla Pro Loco in occasione dell’evento concomitante “Terre del gusto”, che ha avuto luogo a Cordovado dal 19 al 21 giugno. Il 18 luglio è stata invece la volta della “Grigliata dell’avisino”, alla quale hanno partecipato circa 200 persone, mentre il 13 settembre ha avuto luogo la “Pedalata per la vita” in collaborazione con le sezioni comunali di AIDO, ADMO e ANED.

Gli eventi organizzati dalla sezione cordovadese sono stati l’occasione per analizzare i dati delle donazioni degli ultimi anni, dai quali emerge un costante e preoccupante calo; il presidente Bertoia sottolinea come nel 2014 sia stata registrata una diminuzione a livello nazionale del 20% circa, e anche in Friuli, che si è sempre distinto per l’elevato numero di donazioni, le riserve di sangue sono state ai limiti dell’autosufficienza. L’analisi dei dati mostra che i problemi sono legati ad una diminuzione della frequenza delle donazioni, mentre il numero dei donatori resta costante. Per far fronte a questa situazione, a partire dall’autunno, annuncia Bertoia, verrà istituita a livello regionale la “Donazione su chiamata”, ovvero verrà istituito un centro unico che programmerà le donazioni con l’obiettivo di andare a donare quando c’è necessità di sangue. Inoltre, è stata avviata una significativa campagna di informazione nelle scuole superiori del territorio, per sensibilizzare i giovani alla cultura della donazione e della responsabilità personale.