Sul libro “Dio non ha figli da perdere”

Nel Curtis Vadi dello scorso dicembre, nell’articolo “La forza della scrittura” a pagina 8, in riferimento al libro “Dio non ha figli da perdere” di Adalberto ed Elisabetta Leandrin, si afferma: “[…] In particolare, ripercorrendo le 14 stazioni della Via Crucis, arrivando alla quindicesima, la Resurrezione […]”.

L’affermazione è impropria e frutto di un nostro equivoco, perchè la rilettura della Passione di Gesù attraverso le stazioni della Via Crucis è in realtà oggetto del libro “Dal Calvario al giardino degli aromi”, pubblicato dalla coppia l’anno precedente. “Dio non ha figli da perdere” è invece incentrato sulla figura del Padre, nonché sulla sua riscoperta e sul suo amore per gli esseri umani, interpretata alla luce della Sacra Scrittura e della rivelazione di Cristo. Il libro propone un percorso “alla scoperta dell’amore di Dio” e intende stimolare l’interesse e la ricerca di risposte anche attraverso poesie, preghiere e dipinti, che integrano le riflessioni bibliche.

Ci scusiamo per l’inesattezza con gli autori e con i lettori.