Liberi di dover andare

“Libers di scugnì là”, recitano i versi della struggente poesia del grande poeta friulano Leonardo Zanier. Liberi di dover andare. Un paradosso che credevamo si fosse esaurito con il boom industriale. Non è così. La recente crisi ha riaperto la piaga dell’emigrazione costringendo (ancora una volta!) gli italiani, e tra questi anche diversi giovani cordovadesi, a cercare all’estero la certezza di un’occupazione che permetta loro di vivere una vita dignitosa.

Anche Michele Danelon ha scelto la via dell’estero per realizzare il suo sogno professionale. Dopo aver conseguito il Diploma di Perito meccanico all’ITIS di Portogruaro, aveva cercato di inserirsi in diverse realtà produttive della zona, fra cui un’importante azienda del sanvitese. In seguito ha arricchito il suo curriculum professionale lavorando in qualità di impiegato commerciale. Purtroppo, senza possibilità di crescita per le sue attese. La voglia della conoscenza e della continua ricerca lo hanno incitato a cercare nuovi orizzonti. Aveva già svolto un breve tirocinio a Londra, nell’ambito di un approfondimento scolastico. “L’Australia è stata il passo sicuramente impregnante e decisivo per il mio futuro”, mi ha detto quando l’ho incontrato. “Laggiù ho imparato a confrontarmi con altre genti, popoli e, soprattutto, culture nuove, affrontando anche difficoltà ed esperienze che in Italia difficilmente sarei riuscito a fare. Al mio rientro a Cordovado ho cercato, per un paio d’anni, di reinserirmi nel mondo del lavoro. Purtroppo ho ritrovato le stesse problematiche e scarse soddisfazioni che avevo lasciato e che accomunano la maggior parte di noi giovani. Infine sono approdato in Finlandia, il paese della mia compagna di vita”.

Dopo una prima fase di ambientamento, supportato e consigliato dalla famiglia di Jenni, la sua compagna, Michele non ha perso tempo. Si è iscritto subito a un corso di lingua finlandese, approfittando anche della particolare attenzione che quella nazione rivolge agli stranieri, considerati da sempre come una potenziale forza produttiva, agevolandoli nell’integrazione. “Da qui all’Università il salto è stato breve anche perché, ancora una volta – continua Michele – il mio paese di adozione facilita, attraverso un sistema scolastico e un welfare molto innovativo, l’accesso all’apprendimento. A trent’anni ho deciso di iscrivermi”.

Dopo quattro anni di duro lavoro e studio Michele ce l’ha fatta. Si è laureato in Design alla Kymenlaakso University of Applied Sciences di Kouvola, una città a 60 km da Lathi. “Ora svolgo la mia professione di Industrial designer, per la quale mi sono laureato, presso l’Oilon Industry Oy di Lathi (una grande azienda ad alta tecnologia operante nel settore dell’energia, ndr), anche se, con orgoglio, posso affermare di attingere ancor oggi, a piene mani, alle conoscenze tecniche acquisite all’ITIS di Portogruaro. Sono perfettamente integrato nella società finlandese, anche se il mio attaccamento a Cordovado rimane sempre saldo e immutato. Per questo i rapporti con i miei parenti e amici sono ancora molto forti. Devo molto alla mia compagna Jenni e alla sua famiglia e vorrei cogliere l’occasione per ringraziarli. Soprattutto Jenni, che durante il periodo universitario mi ha regalato la gioia di diventare papà di due splendidi bambini: Nooa Lorenzo che ora ha 3 anni e Joona Filippo di 1. Infine, ringrazio la mia famiglia, che dalla lontana Cordovado mi ha sempre positivamente assistito in tutti questi intensi momenti, sia nello studio sia durante la nascita dei nostri figli. Saluto anche gli amici e cordovadesi – conclude Michele – che ricordo sempre con affetto. Arrivederci presto“.

Franco Daneluzzi