Bravi e bravi, e più bravi ancora

Un vecchio tanto tempo fa mi disse: “Non sei ricco per quanto prendi in un anno, ma per quanto ti resta alla fine dell’anno“. Giusto, replicai, ma se prendo poco mi resta poco. “Non è detto – ribatté – se sei bravo nel risparmiare, ti resta un po’ più di quel poco”. Ne dedussi che se uno è più bravo a guadagnare, dovrebbe esserlo altrettanto nel risparmiare, e quindi gli dovrebbe restare molto più ancora. Non oso immaginare quanto avanzi al mese a quelli che sono cinque, dieci, cento volte più bravi di noi umani.

Comunque ho la leggera impressione che ci siano in circolazione tanti bravi nel guadagnare ma molto meno nel risparmiare. Ed ecco che tutti questi devono guadagnare sempre di più, al fine di farsi avanzare qualcosa. Ancor più bravi sono quelli che, magari già strapagati, arrotondano in modi non etici ma legalizzati o illeciti, più o meno fantasiosi. Se il Creatore dovesse venir ripagato con il metro della bravura in uso nelle nostre società, non gli basterebbe il mondo intero, e per noi tutti non avanzerebbe niente. Visto che a quel niente siamo vicini, ne deduco che siamo attorniati da dei. Ma quanti tipi di bravi ci sono in circolazione? Penso che chiunque dubiti che il Manzoni chiamasse casualmente “Bravi” gli scagnozzi dell’Innominato, abbia i mezzi per fare i giusti distinguo.

M. P.