Prima del Curtis Vadi

Probabilmente pochi ricordano che poco prima della pubblicazione del primo numero del Curtis Vadi, anche se per un breve periodo, alcuni volenterosi avevano già “tracciato la strada”.

Sempre nelle stesse stanze, quelle dell’Oratorio, all’ombra del talare di don Paolo Brunetti, da alcuni ragazzi del gruppo giovani nasceva “La Via“, giornale ciclostilato con la fotocopiatrice ad alcool di proprietà del Cappellano.

Il nome fu scelto entro una rosa di diverse proposte e “venduto”, o meglio offerto, davanti alla chiesa, all’uscita dalla Messa. Si può affermare quindi che per la sede, la stampa e, in parte, la distribuzione, tale foglio è stato il precursore del Curtis Vadi. Chi erano i volenterosi ragazzi “giornalisti”?

Questo è interessante. Mentre al Curtis Vadi già i primi redattori erano studenti d’istituti superiori se non addirittura universitari, al giornale La Via i redattori erano operai, apprendisti, con la quinta o sesta elementare e qualche apprendista impiegato con il diploma di avviamento professionale. Proprio per tale ragione sono ancor più da ammirare questi coraggiosi giovani, che, ognuno nel suo settore, scrivevano articoli sugli avvenimenti cordovadesi. Chi giocava con la Spal commentava partite e cronache della squadra. Chi era bravo a disegnare pubblicava il suo disegno, e così via.

Com’è nato nell’umiltà più assoluta, così La Via è anche scomparso dopo pochi numeri. Troppo impegnativo per ragazzi tutti lavoratori, il cui tempo libero non esisteva. Senz’altro da queste ceneri è nato il Curtis Vadi, grazie all’impegno dei nuovi giovani, stavolta studenti, i quali avevano più tempo ed erano più dotati culturalmente.

Saverio Martin