Da Cordovado alle giornate del muto via Messico

Il nostro compaesano Paolo Tosini è attualmente il direttore del laboratorio di restauro digitale della cineteca nazionale messicana, a Città del Messico, un centro in cui si lavora con l’obiettivo di conservare la visione dei film nel tempo. Lo scorso ottobre ha presentato, assieme al suo staff, materiali cinematografici inediti alle Giornate del cinema muto di Pordenone. La notizia è stata ripresa anche dai quotidiani locali. Dal dicembre 2009 è anche collaboratore del nostro giornale e gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza.

Il mio arrivo in Messico, nel 2009, è stato fortunato anche se piuttosto accidentato.

Dopo varie esperienze lavorative nel cinema (avendo come “alma mater” le giornate del cinema muto di Pordenone) e una formazione in restauro filmico ho cercato e avuto la possibilità di lasciare l’Italia, sia pur non senza difficoltà e rimpianti.

In compenso in Messico ho avuto la possibilità di creare qualcosa di nuovo ed inedito per l’America latina, il Laboratorio di restauro digitale della Cineteca Nazionale Messicana.

Il laboratorio – che si trova a Città del Messico, la capitale – è una struttura d’avanguardia non solo in America latina ma anche nel mondo, poiché esistono veramente poche realtà come questa. I centri specializzati come il nostro non sono molti. Il nostro compito principale è studiare e restaurare con tecnologia d’avanguardia il materiale filmico più interessante, non solo messicano ma in molti casi di altri Paesi del continente americano. Così come ci occupiamo anche del restauro di opere del patrimonio cinematografico europeo e pure italiano.

Proprio quest’anno abbiamo presentato il nostro primo lavoro importante, una compilazione di filmati risalenti agli anni 1913-1914, quelli della rivoluzione messicana. Si è trattato di materiali molto difficili, di cui non esiste un’edizione corretta, e in pessime condizioni, che abbiamo restaurato e presentato a Pordenone durante l’edizione 2013 delle “Giornate” (lo scorso ottobre, ndr).

Mi piace aggiungere che otto dei ragazzi del mio staff hanno potuto partecipare al Festival ed abbiamo avuto il piacere di ospitarli a casa, a Cordovado, e di mostrare loro le numerose bellezze del nostro paese e della nostra regione. Alcuni di loro non erano mai usciti dal Messico e sono rimasti affascinati e sorpresi da una parte d’Italia così diversa dalle loro aspettative.

Speriamo il prossimo anno di poter terminare il lavoro su alcuni film italiani e poterli ri-proiettare, continuando al tempo stesso questi utilissimi interscambi culturali (chissà, magari anche a Cordovado…).

Paolo Tosini