Perchè non più un albero per ogni nato?

Pubblicato in Lettere

Una breve nota in riferimento al piccolo pezzo pubblicato nel Curtis Vadi del giugno scorso, dal titolo “Una quercia per i nati nel 2012”, riportante la cronaca della cerimonia “Un albero per ogni nato” del 27 aprile.

Forse infatti sarebbe il caso di ridenominare l’iniziativa “Un albero per tutti i nati“, almeno per quanto riguarda il nostro paese, in quanto questa è stata la consuetudine per gli ultimi due anni, 2012 e 2011, tre se si considera la farnia piantata per i bimbi del 2007, in seguito alla essiccazione dei ventisette alberi di via Peraredi.

La legge n. 10, entrata in vigore il 16 febbraio scorso, obbliga (a differenza della precedente n. 113 del 1992) soltanto i Comuni sopra i 15mila abitanti a piantare un albero per ogni bambino registrato all’anagrafe o adottato, e perciò il nostro non è formalmente obbligato a proseguire la prassi adottata in passato.

Ad ogni modo, sarebbe piuttosto deprimente constatare che una semplice modifica alla legge possa giustificare un cambiamento così drastico in un’usanza dell’amministrazione così virtuosa e di lungo corso, posto che tale cambiamento è avvenuto prima che la legge entrasse in vigore. Qualora si trattasse invece di un atteggiamento difensivo/preventivo nei confronti di altri atti diretti contro gli alberi, sarebbe ancora più deprimente se la risposta della collettività al vandalismo fosse quella di piantare un albero al posto di ventisette per evitare ulteriori danni, perché così facendo queste persone avrebbero ottenuto quello che desideravano. Lo scopo dell’iniziativa (o della legge), almeno all’origine, è di tamponare la perdita di aree verdi urbane incrementandone il patrimonio arboreo con tutti i benefici (non pochi) ad esso correlati, non erigere quelli che somigliano a monumenti ai caduti con tanto di targa.

Non mi vengono in mente altre motivazioni sensate, non volendo neanche prendere in considerazione una scarsità di spazio disponibile per la messa a dimora di nuovi alberi su tutto il territorio comunale.

Attendo delucidazioni da chi me le può dare. Saluti.

Davide Roviani