Il libro “Cordovado 1915-1946”

Il nuovo libro di storia cordovadese di Dario Bigattin è stato presentato il 16 marzo in palazzo Cecchini. Edito dal comune di Cordovado, porta il titolo “Cordovado 1915-1946. La municipalità tra biennio socialista e ventennio fascista“, e si propone la comprensione del senso della storia generale partendo dalle vicende della nostra comunità, sviluppate all’ombra del municipio. Dai documenti escono le vite di uomini e donne, ricolme di umanità, con tutti i pregi e i difetti dei singoli e alla fine prende corpo una narrazione che è qualcosa di più della somma delle singole storie e serve forse a chiarire meglio anche i grandi eventi.

Nel trentennio analizzato, dopo il breve biennio socialista, ci sono venti anni di fascismo e dieci anni sono attraversati dagli eventi bellici mondiali, con il fronte che coinvolge pesantemente la popolazione civile. Si trovano assemblate centinaia di tessere tolte da qualche migliaio di documenti, solo apparentemente neutri, che ridanno voce alle persone che hanno vissuto un periodo tanto complesso. Alla fine un dato risulta prevalente dall’analisi retrospettiva delle vicende portate alla luce: è il ribollire di una generazione caratterizzata dalla lotta per la sopravvivenza, ma anche dal profondo “senso di conquista” dei valori della libertà, della giustizia sociale e della dignità umana.

Interessanti le storie del “comunista” Antonio Spangaro, mandato al confino di polizia nell’isola di Lipari, protagonista indomito di fughe rocambolesche e che alla fine muore a 35 anni per la tubercolosi contratta in carceri dalle condizioni igieniche devastanti, come Poggioreale a Napoli. A Lipari è stato in contatto con Lussu e, soprattutto, con Carlo Rosselli che lo ha aiutato in uno dei tentativi di evasione, quando lo cercavano per terra e per mare con pattuglie armate, mas e motoscafi.

Inedita anche la storia del maresciallo dei carabinieri Augusto Della Giustina, segretamente vice-comandante partigiano della “Osoppo” (nome di battaglia “Bianco 2°”), più volte preso di mira dalle SS di Portogruaro, ma che da buon vecchio volpone è sempre riuscito a sviare ogni conseguenza.

Coinvolgenti emergono pure le tragiche vicende umane dei giovani partigiani che hanno pagato con la vita, come i cugini Luigi Ciol di Cintello e Benito Siniciali delle Casette, fucilati nelle carceri di Udine qualche settimana prima della fine del conflitto (Luigi ha lasciato una toccante ultima lettera per i genitori che è entrata nella grande “letteratura” nazionale della Resistenza). Viene ricordato anche il tragico destino di Giovanni Comin della Mondina, finito inconsapevolmente nella tragedia di Porzus.

A presentare il volume, una relazione di Augusto Bertocco, integrata da intermezzi musicali ispirati a canzoni del trio Lescano, curati dal duo Silvia Defend e Efrem Scacco, e letture dal testo interpretate da Lorena Giordani.