AVIS, eletto il direttivo

Si è svolta domenica 10 febbraio l’assemblea annuale della sezione Avis cordovadese, quest’anno anche elettiva, vista la decadenza ogni quattro anni del consiglio direttivo. Circa quaranta i soci presenti, attenti e attivi durante la discussione dell’ordine del giorno. Dopo la presentazione della relazione morale 2012, del bilancio sociale e gli interventi dei rappresentanti delle AVIS superiori, è stato presentato il nuovo consiglio direttivo, molto rinnovato a causa delle dimissioni di alcune cariche del direttivo precedente, quali presidenza, segreteria e responsabili delle donazioni.

Durante l’assemblea, Angelo Bertoia, eletto presidente e alla sua seconda esperienza alla guida dell’associazione, ha evidenziato un problema noto a chi si occupa di volontariato: la progressiva invadenza della burocrazia nel mondo dell’associazionismo, che a volte ostacola e rende difficoltosa l’organizzazione delle manifestazioni. “Dato l’abbandono di tre delle cariche più importanti del direttivo – afferma il neo-presidente Bertoia – l’inizio del nuovo mandato sarà molto laborioso. Alle persone che hanno lasciato il consiglio va il nostro ringraziamento e la nostra stima per l’attività svolta in questi anni, con impegno ed esperienza. Per ovviare al problema della mole di lavoro che ricadrà su queste cariche, abbiamo deciso di sdoppiarle, affiancando due persone nella stessa mansione”.

Oltre ad Angelo Bertoia, ci saranno altri undici consiglieri, alcuni nuovi e altri confermati: ricopriranno la carica di vice presidenti Elio Mascarin e Costantino Duz, segretarie Andrea Pullmanova e Cristina Toneguzzo, responsabili delle donazioni Annamaria Mezzavilla e Simona Ravasi, amministratore Marialucia Innocente.

I consiglieri sono Mirco Chiandotto, Alessia Pettenuzzo e Lauro Toneguzzo, revisore contabile è Rino Versolato.

Il direttivo si è attivato nella ricerca di nuovi donatori, in modo da poter aumentare il numero delle donazioni per mantenere l’autosufficienza di sangue nei nostri ospedali. “Il fabbisogno di sangue interno – continua Bertoia – aumenta di continuo, e se a livello nazionale si è giunti all’autosufficienza questo non vale per la componente corpuscolare, plasma e piastrine, per la quale si ricorre all’acquisto nel mercato estero. Donare il sangue non fa male, piuttosto, ciò che fa male è il contrario”.