Don Guido nuovo parroco

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Lo scorso 20 ottobre, alla presenza delle autorità civili e di tanti fedeli, alcuni dei quali provenienti da San Martino al Tagliamento, ha fatto il suo ingresso nella comunità di Cordovado don Guido Parutto, il quale ha preso il posto di don Dario Roncadin, passato alla Parrocchia di San Vito al Tagliamento.

Durante la celebrazione, presieduta da monsignor Roberto Laurita, il nuovo parroco è stato presentato ai cordovadesi e si sono avvicendati i saluti di benvenuto di Anita Dri, presidente del consiglio pastorale, e del sindaco Francesco Toneguzzo. Al termine della funzione c’è stato un incontro conviviale tra le torri del castello medievale.

Don Guido è nato a Claut il 28 maggio 1950 ed è stato ordinato sacerdote, nel suo paese natale, il 12 aprile 1980. E’ stato cappellano nelle parrocchie di Spilimbergo, Prata, San Michele al Tagliamento e parroco a Pinzano-Manazzons per otto anni e a San Martino al Tagliamento negli ultimi sedici anni.

Come ha vissuto l’accoglienza a Cordovado?

“La prima impressione è sicuramente molto positiva. Ho trovato una comunità viva e partecipe. Gli eventi promossi negli ultimi anni ne sono la prova. E’ troppo presto per fare un bilancio, ma dopo Pasqua è in programma l’incontro con le famiglie cordovadesi e la benedizione delle case. Sarà un momento importante per conoscere la comunità”.

Quali obiettivi avete come parroco della nostra comunità?

“Sicuramente l’obiettivo primario è quello di continuare sulla strada tracciata da don Dario nel suo percorso. Verranno mantenute tutte le iniziative avviate in questi anni e particolare attenzione verrà data agli anziani e ai malati. Penso sia fondamentale anche curare l’inserimento dei giovani nella vita sociale e avvicinarli alla Chiesa”.

Un concetto fortemente sottolineato in questi anni è quello della corresponsabilità. Cosa si aspetta dai cordovadesi?

“Mi auguro che ci sia la collaborazione da parte di tutta la comunità. Inoltre quest’anno è l'”anno della fede” e il mio auspicio è che si intraprenda un percorso in cui si cammini insieme, vivendo con impegno e responsabilità. Inoltre, un saluto particolare voglio mandarlo ai tanti emigranti cordovadesi che ricordano con nostalgia il loro paese”.

Paolo Marzin