Gli anni di Don Dario

Don Dario Roncadin ha fatto il suo ingresso nella comunità di Cordovado domenica 20 ottobre 2002, dopo sedici anni di servizio sacerdotale a Portogruaro, Pordenone e San Vito al Tagliamento. Domenica 7 ottobre 2012, in occasione della Festa della Madonna del Rosario, saluterà i fedeli cordovadesi, per iniziare il suo nuovo servizio a San Vito al Tagliamento. Lascerà il posto a don Guido Parutto, ancora per pochi giorni parroco di San Martino al Tagliamento.

Dopo dieci anni di servizio sacerdotale nel nostro paese possiamo fare un bilancio. Come ha trovato Cordovado al suo arrivo e come lo lascia?

“Al mio arrivo a Cordovado ho trovato una Comunità disposta ad unirsi e a lasciarsi coinvolgere per un cammino di rinnovamento nelle direttrici di catechesi, carità e liturgia. In questi dieci anni è stato costituito il Consiglio Pastorale, il Consiglio per gli affari economici, il gruppo Caritas, il gruppo catechiste e la commissione liturgica. Inoltre particolare attenzione è stata rivolta verso gli anziani e gli ammalati e, insieme ai Ministri Straordinari della Comunione, ogni primo venerdì del mese abbiamo portato loro la Comunione. E’ stata avviata anche la pubblicazione del Rivellino, il foglio parrocchiale, ed è stato creato il sito web della Parrocchia. Credo che in questi dieci anni siano state gettate le basi per offrire momenti di formazione e di crescita come comunità cristiana”.

C’è un momento di questo cammino a cui è maggiormente legato?

“Sicuramente il 2011 è stato un anno speciale, sia a livello personale che per i cordovadesi. A dicembre ho festeggiato il 25° anniversario della mia ordinazione sacerdotale e a novembre abbiamo vissuto un momento comunitario molto intenso con la Dedicazione del Duomo e dell’Altare a Sant’Andrea Apostolo. La chiesa è stato oggetto di lavori per l’adeguamento liturgico secondo le indicazioni contenute nei documenti del Concilio Vaticano II, in particolare è stato sostituito l’altare ed è stato realizzato il nuovo ambone. Ci siamo avvicinati a questo evento con diverse iniziative e tra tutte sottolineerei l’esperienza significativa con il gruppo del Gen Verde. Ricordo inoltre con particolare affetto le visite agli emigranti, in Canada nel 2006 e in Argentina nel 2007”.

C’è qualcosa che Le sarebbe piaciuto fare qui a Cordovado e che non è riuscito a realizzare?

“In questi anni è stato fatto molto, ma avrei voluto curare maggiormente gli incontri con le giovani coppie di sposi e coinvolgere in modo continuo e attivo i giovani del paese, anche se comunque abbiamo operato con gli scout, i campeggi estivi e l’Estate Ragazzi”.

Cosa augura alla comunità di Cordovado per il futuro?

“Mi auguro che si apra con disponibilità verso il nuovo parroco e invito a guardare con speranza al futuro perché ci sono risorse e mezzi per continuare il cammino intrapreso in questi anni. Devono tenere accesa la fiaccola che illumina i cristiani della comunità”.

E per il suo futuro?

“Per me sarà una nuova sfida, sia dal punto di vista umano che pastorale. Ritorno a San Vito al Tagliamento, in un ambiente che conosco, in cui ho prestato servizio per nove anni prima di arrivare a Cordovado. Sarà un banco di prova importante ma sono pronto per affrontare il futuro con animo sereno. Ci ritorno, tra l’altro, in corrispondenza del 50. anniversario del Concilio Vaticano II, i cui princìpi hanno influito molto sulla mia formazione”.

A Cordovado sarà ricordato anche per la grande fede rossonera. Quale sarà il futuro del Milan Club di Cordovado?

“Gli amici non si lasciano mai soli. I colori rossoneri sono nel mio DNA e mi auguro che il Milan Club continui la sua attività in attesa di nuovi successi della squadra”.

Paolo Marzin