La “Festa degli Alberi” e la crescita

Come ogni anno, anche quest’anno in primavera è stata attuata l’iniziativa “un albero per ogni neonato“, che richiede ad ogni comune di mettere a dimora un albero per ogni neonato residente, notificando poi alla famiglia le indicazioni sul luogo esatto dove è stato piantato l’albero dedicato al neonato.

È certamente utile per noi e per il nostro ambiente avere a disposizione più alberi, che, tra e altre cose, ci forniscono l’indispensabile ossigeno, contribuiscono a contrastare le emissioni di gas ad effetto “serra” (anidride carbonica) e a “rinfrescare” d’estate. Il fatto che per ogni neonato cresca un albero mi spinge ad una riflessione sulla crescita di un essere umano e di un albero (o pianta).

Negli esseri umani (e negli animali) la crescita attraversa vari stadi di sviluppo, seguendo un “progetto” determinato all’inizio.

Essa attraversa vari stadi dal neonato fino alla maturità, che è il momento in cui lo sviluppo è completo e non può più esserci ulteriore accrescimento. Questa crescita avviene per moltissime delle diverse parti del corpo: ad esempio per le ossa, la pelle, i muscoli.

La crescita di un albero (e di una pianta), pur attraversando anch’essa vari stadi, è invece molto diversa da quella degli esseri umani (o animali): non è determinata all’inizio, ovvero non è geneticamente prestabilito il momento in cui la crescita si arresterà, e non avviene in tutte le parti dell’albero. Gli alberi infatti si accrescono solo in alcune loro parti ad intensa attività, dette meristemi. I meristemi sono presenti anche negli alberi adulti (maturi), cosicché anche questi, pur essendo già completi nel loro sviluppo, possono continuare a crescere. I meristemi sono di due tipi: primari, che derivano da cellule ancora non sviluppate, e secondari, che derivano da cellule adulte che riacquistano la capacità di dividersi e formare nuove cellule. I meristemi primari sono le parti di accrescimento che permettono ai rami o alle radici di allungarsi. I meristemi secondari permettono allo stelo (o al fusto) e alle radici della pianta di aumentare il loro spessore, il loro diametro. Questo secondo tipo di meristemi non è presente in tutte le piante, ed è molto interessante in quanto forma un “prodotto” naturale che utilizziamo in molti modi per le nostre attività e nelle nostre abitazioni: il legno.

Da ultimo, è interessante considerare come si formano gli anelli nel tronco di un albero, che ci permettono di dedurre l’età di un albero. In estate la crescita del tronco avviene più estesamente, mentre in inverno essa rallenta e quindi le cellule si accrescono in un volume più ristretto, risultando più addensate: si possono vedere queste zone a diversa densità in modo molto netto. In effetti quindi, quando contiamo gli anelli, contiamo il numero di inverni che sono passati (zone più dense).

Lorenzo Marafatto