I 20 anni del gruppo di Protezione Civile

Quest’anno si festeggia il ventennale dalla fondazione di una delle associazioni più operose ed efficienti del nostro paese.

Era infatti il 1992 quando l’allora sindaco Walter Marzin incaricò il consigliere comunale Francesco Toneguzzo di costituire, come imposto da una vigente normativa regionale, il nucleo di Protezione Civile. Tale compito si presentava inizialmente arduo e pregno di incognite riguardanti adesioni e finanziamenti, ma col tempo non sono mancate le mani tese.

In primis quelle del gruppo Alpini di Cordovado che, con grande lungimiranza, decisero di rinunciare all’irreggimentarsi nell’omonimo raggruppamento di protezione civile dell’ANA, per permettere ai membri di dare il proprio apporto volontario alle dirette dipendenze del Comune.

Una piccola stanza ai piani alti del municipio ed uno stretto spazio nel capannone comunale vicino allo stadio era quanto bastava per un gruppo che fondava la propria idea di volontariato sul sudore e sul lavoro. Presto decisero che si poteva fare ben più che attivarsi solo in caso di emergenza, che potevano dare il loro apporto anche aiutando il Comune in certe piccole mansioni che altrimenti sarebbero gravate sul bilancio. Ecco allora gli uomini in tuta blu passare i fine settimana a mantenere pulite strade e fossi, a regolare il traffico, a liberare le vie dopo ogni nevicata, a costruire ponti e parchi giochi per rendere fruibili gli spazi verdi. Col tempo e grazie al buon lavoro svolto i mezzi e i finanziamenti si moltiplicano: a partire dagli albori, con la raccolta di materiale in esubero gentilmente concesso dalla locale base dell’Aeronautica Militare, fino ad arrivare al 2003, con l’inaugurazione della nuova sede di via Circonvallazione. Non si contano poi gli scenari di emergenza che hanno visto i volontari cordovadesi di Protezione Civile in prima linea. Per citare i più importanti ricordiamo l’aiuto agli alluvionati del Piemonte nel novembre 1994, la presenza come primo comune friulano durante il terremoto dell’Umbria e delle Marche dell’ottobre 1997, la Missione Arcobaleno del 1999, l’apporto reso a Roma durante le celebrazioni per la morte del Papa nel 2005, e il supporto alle popolazioni terremotate dell’Aquila nel 2009.

Vent’anni di sacrifici, ma anche di grande affiatamento, di unità d’intenti e di grande appagamento morale per i frutti del proprio lavoro.

Il 17 giugno tutti hanno potuto festeggiare i vent’anni, ma ne dovremmo augurare cento a questi volontari che, parafrasando una nota frase di J.F. Kennedy, non si sono mai chiesti cosa può fare la comunità per loro, bensì cosa possono fare loro per la comunità.