Un grande salita

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Per un appassionato di montagna la vista del Cervino non può che rapire e la voglia di salirlo invade i pensieri. Questo accadde nel 1999, quando l’indimenticabile forma della Gran Becca si presentò davanti ai miei occhi durante la salita al Piccolo Cervino 3883 mt., una cima adiacente al Cervino. Gli anni passarono e solo quest’anno mi decisi ad organizzare la salita, trovandomi senza compagno di cordata. Per la scalata decisi di fare appello alla rete, così fu relativamente facile trovarne uno, Diego Furini di Fenis (AO): così si chiama il fortunato compagno trovato in un forum.

L’ultimo fine settimana di agosto era il nostro momento per provare a scalare la magnifica cima che fortunatamente era circondata da un tempo spettacolare, il 27 agosto partimmo da Breuil-Cervinia (2006 mt.) intorno alle 14 e dopo 5 ore di cammino verso Capanna Carrel (3830 mt.), la raggiungemmo mentre il sole se ne stava andando dietro le montagne.

Alle 5 del mattino successivo l’arrampicata iniziò con le pile frontali, facendoci spazio nella notte. L’intinerario si sviluppa lungo la cresta sud-ovest o più conosciuta come Cresta del Leone, che raggiunge la cima italiana passando per il Pic Tyndall, e presenta alcuni tratti valutati in III° e IV° grado. L’abbondante neve caduta nei giorni precedenti rendeva più complicata e lenta la salita. Dopo aver visto molte cordate battere in ritirata per le condizioni della cresta toccammo la neve della vetta alle 13, mentre un elicottero che portava a spasso dei “poveri turisti” passava sopra le nostre teste. La magnifica vista dalla cima si interruppe presto dato che la discesa iniziò purtroppo subito, dato il tempo necessario a percorrere a ritroso la lunghissima cresta. Raggiungemmo la capanna Carrel dopo 7 ore, e subito il buio arrivò per cancellare le nostre ombre. Le pile frontali nuovamente utili ci condussero a Cervinia alle 3, esausti ma soddisfatti per aver coronato questo piccolo grande sogno.

Damiano Nonis