Sant’Andrea nella tradizione

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Il 30 novembre, festa di Sant’Andrea Apostolo patrono e titolare del duomo, si celebrerà il 25° di sacerdozio del parroco don Dario Roncadin e la consacrazione al santo martire della nuova chiesa parrocchiale, la cui costruzione iniziò proprio giovedì 30 novembre 1950. La posa della prima pietra risale al 6 giugno 1954 e l’ingresso solenne del Santissimo, trasportato in processione, al 24 luglio 1966. Nome di origine greca, Andrea significa virile, bello. I Vangeli lo indicano di Betsaida in Galilea, pescatore a Cafarnao con suo padre Giona e il fratello Simone detto poi Pietro. Discepolo di Giovanni Battista fu con Pietro tra i primi a seguire Gesù come “pescatori di uomini”. Secondo fonti storiche e apocrife predicò in Asia Minore, Russia Meridionale e Grecia fino ad arrivare a Patrasso, dove subì il martirio su una croce (detta croce di Sant’Andrea).

 

Nella liturgia, con la festa di sant’Andrea, che abitualmente cade nella prima domenica dell’Avvento (periodo che precede il Natale), inizia il nuovo Anno liturgico e anticamente nei vecchi breviari l’apostolo apriva il santorale (libro che celebra il ricordo dei santi). Il Martirologio geronimiano (più antico testo liturgico sui martiri della Chiesa latina compilato probabilmente ad Aquileia) lo vuole vescovo di Patrasso. Il culto sembra essere presente nei nostri territori ad Aquileia già al tempo dei papi Simplicio e Simmaco, 468-514. Nella tradizione popolare la data del suo martirio segna il passaggio dalla stagione autunnale a quella invernale, con tutt’una serie di implicazioni climatiche, e per lungo tempo nella notte del 30 novembre si predivano eventi futuri. Nel nord Italia ed in particolare in Friuli il santo è inoltre collegato alla macellazione del maiale: detti come Sant’Andrea il purcit tà la brea (o su la bree) sono abbastanza frequenti. L’usanza ha origini antiche, di sicuro il maiale assieme all’oca (di cui ci si cibava nel giorno di san Martino) costituirono da sempre per le popolazioni contadine la riserva di grasso e proteine per i mesi invernali, potevano inoltre essere ben conservati nel freddo, sotto sale o nel loro grasso. Tra le più importanti fiere che ancora oggi chiudono la stagione agricola ricordiamo quelle di Sant’Andrea a Gorizia, famoso marchat di Sant’Andrea, e nel vicino territorio veneto a Portogruaro, l’antica sagra mercato dell’oca e degli stivali.

Carla Pederoda (Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Udine)