La programmazione appare lacunosa

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La minoranza consiliare composta da Popolo della Libertà e Lega Nord riscontra carenze progettuali nell’operato della maggioranza. “La giunta cerca di risolvere i problemi man mano che si presentano, con un’approssimata pianificazione programmatica”, rilevano, e pongono l’accento su una serie di questioni aventi come filo conduttore lo sviluppo economico e territoriale.

Prima di tutto un progetto turistico inesistente: “Fin qui – dicono – ci sono stati solo annunci. Pensare ad un progetto non costa nulla, e, a differenza di altri comuni del mandamento, si è perduta l’occasione di partecipare al bando regionale in attuazione della legge 266/97, che prevedeva contributi su progetti mirati alla valorizzazione dei luoghi, del commercio e del turismo”.

“In quanto ai finanziamenti ottenuti per il restauro delle facciate degli edifici del centro – proseguono – una parte di tale fondo è stata stornata a favore delle scuole, a scapito di ulteriori interventi riservati ai privati e al recupero del centro storico”. Il potenziamento della Zona Artigianale rimane un punto chiave nel programma del centrodestra cordovadese: “Tutto è ancora bloccato, salvo annunci su realizzazioni di piste ciclabili e nel frattempo Cordovado ha perso insediamenti industriali che sono stati andati al Ponte Rosso, con tanti saluti all’occupazione locale”.

Inoltre, si chiedono, perchè non si è pensato a soluzioni che sfruttino le energie rinnovabili per tutti gli edifici pubblici (fotovoltaico e solare termico)? In questo modo non era forse possibile risparmiare notevolmente sui costi di gestione? Infine, la minoranza lamenta la non convincente programmazione relativa alla funzionalità scolastica dell’ex casa Marcuzzi, in fase di recupero; su questo tema intende esprimersi con giudizi più precisi a lavori avanzati dal momento che l’opera è importante anche in termini di costo (1.520.000 euro, segnalano).