“Centro storico e attività economiche” – Intervista a Luciano Facca

Luciano Facca, classe 1961, è al suo primo mandato come consigliere comunale. Eletto nella lista del Popolo della Libertà, è membro della commissione consultiva per l’art. 12 della Legge Regionale 2/’83, la cui finalità è la salvaguardia dei centri storici. Coniugato dal 1986, ha due figli: Davide di 23 anni, impiegato, e Irene, 18 anni, studentessa. Imprenditore agricolo, è socio contitolare della società Eco-service.

Secondo lei cosa si potrebbe fare per “dar lustro” al centro storico di uno dei “borghi più belli d’Italia”?

“E’ giusto valorizzare il centro storico ristrutturandolo e rispettando la sua storicità, senza inserire “opere moderne”: il tutto tutelando le attività economiche esistenti”.

 

Che impressione ha della nuova piazza S. Caterina?

“Ritengo che non sia una piazza adatta per Cordovado: andava cercata una soluzione che rispettasse maggiormente la storia del luogo. Inoltre per ora non c’è il verde, vedremo a intervento concluso. Nella “vecchia” piazza nelle giornate soleggiate un po’ d’ombra c’era”.

Il prof. Andrea Calori, del Politecnico di Milano, ha sottolineato “l’attuale crisi del modello abitativo tradizionale e la necessità che gli urbanisti progettino per stimolare politiche sulla casa positive e attente non solo a soddisfare bisogni immediati, ma anche una buona qualità del vivere”. Fatta questa premessa, qual è il suo punto di vista relativamente a Cordovado?

“Sicuramente i modi di vivere del centro città e quelli del paese di campagna sono diversi a favore di questi ultimi, tanto che si assiste ultimamente ad un ritorno verso i piccoli centri, proprio perché questi godono di una qualità di vita superiore in quanto a tranquillità e benessere”.

Quali sono, a suo parere, le zone di futura espansione edilizia nel nostro paese?

“A mio avviso bisogna prima completare le zone residenziali esistenti prima di ipotecarne di nuove”.

E il ruolo che l’edilizia ricopre nell’economia cordovadese?

“Importante come tutte le altre attività: commercio, industria, artigianato, agricoltura”.

C’è la possibilità di incrementare l’edilizia popolare attraverso la costruzione di abitazioni “low cost” o attraverso l’edilizia agevolata?

“L’edilizia agevolata permette ai cittadini, soprattutto ai più giovani, di realizzare il “sogno” casa in maniera più personale e responsabile rispetto alla cosiddetta “low cost”. Infatti l’edilizia agevolata permette attraverso contributi ad hoc di costruire secondo le proprie esigenze e possibilità mentre le abitazioni “low cost” si presentano come prodotti predefiniti e quindi poco personali”.

In Friuli si canalizzano i vecchi fossati e si cementificano a discapito del verde pubblico cittadino. Qual è il suo punto di vista riguardo a Cordovado? “Per i nostri corsi d’acqua e fossati va programmata una manutenzione degli stessi e una attenta analisi del piano idrografico, ricercando ulteriori soluzioni al problema esondazioni presente negli ultimi anni”.

Quali sono in Cordovado le aree di sviluppo del verde pubblico?

“E’ da tutti riconosciuto che Cordovado sia un polmone verde, pertanto il problema non consiste nell’aumentare il verde bensì tutelare quello esistente, anche in questo caso pianificando accuratamente gli interventi di manutenzione e i relativi costi”.

Cosa ne pensa della creazione di nuove piste ciclabili?

“Sono d’accordo sulla costruzione di piste ciclo-pedonali interne all’abitato, però accompagnata da avvedute valutazioni del loro collegamento alla rete esterna, in modo da creare un reale servizio al cittadino”.

Elisa Biasutto