Francesca Baldo si racconta: La scuola, il “trio” e Leonardo

Per chi è stato bambino negli anni ’80 è la “maestra di ginnastica”: le sue ore di lezione erano attese con entusiasmo dagli alunni. Per gli altri è la maestra Francesca: insegnante di matematica e scienze, oltre che di educazione motoria. In tutto, oltre 25 anni di servizio alla scuola primaria di Cordovado

Quando ha iniziato la sua carriera di insegnante?
Le prime esperienze scolastiche le ho avute in veste di supplente negli anni 1972 e ’73, nelle scuole di Sesto al Reghena e San Paolo. Dal 1976, invece, sono diventata insegnante di ruolo ed ho esercitato professione nelle scuole
elementari di Basedo di Chions, San Paolo e nel circolo di Cordovado. Inoltre ho insegnato a San Vito come maestra di educazione motoria per due anni.

 

Ha sempre desiderato fare la maestra?

Si, è il lavoro che ho sempre voluto fare, e che ho fatto molto volentieri. Già dalle elementari, avendo avuto una maestra dalla presenza positiva, la mia aspirazione era quella di diventare insegnante. Sono contenta di aver scelto questa professione: si è rivelata un’esperienza sempre molto gratificante.

 

Nel corso degli anni ha notato dei cambiamenti da parte degli alunni nei confronti dei professori?

Non ho mai fatto fatica ad alzarmi al mattino per andare al lavoro, anche perché i bambini sono stati una mia grande ricchezza. Nonostante ciò, col passare del tempo ho notato dei cambiamenti, in particolare nel loro comportamento. Infatti i bambini di un tempo erano più timorosi perché temevano le punizioni portavano “più rispetto” verso gli insegnanti. Ora però, siccome il numero degli insegnanti per classe è aumentato, i bambini hanno instaurato dei rapporti più aperti mostrando più vivacità. Questo ha portato a una maggiore difficoltà nel controllo delle regole, anche se io non ho mai avuto particolari problemi.

 

È contenta di essere andata in pensione o avrebbe continuato a insegnare?

Avrei continuato, ma essendo i miei ex-alunni arrivati in quinta elementare, ed avendo avuto la possibilità di andare in pensione, mi sono fermata, anche per evitare di cominciare un altro ciclo scolastico.
Un altro motivo per cui ho compiuto questa scelta è perché sono diventata nonna e ora ho tutto il tempo necessario per dedicarmi a mio nipote, Leonardo.

 

Che cosa le manca della scuola?

Sicuramente gli abbracci affettuosi degli alunni e il loro desiderio di curiosità, anche se questo fatto continuerà grazie alle future domande del mio nipotino.

 

Come si sente sapendo che era e ancora è un’icona tra gli alunni cordovadesi?

Come ho detto prima, il mio rapporto con i miei alunni è sempre stato buono, e spero quindi di aver lasciato in loro un bel ricordo.

 

Una domanda personale: quali sono i suoi hobby?

Amo da sempre lo sport, in particolare il salto in alto. Mi piace l’immagine sportiva della corsa, non tanto dal punto di vista agonistico, quanto come una perfetta occasione per rilassarsi. Altri miei hobby sono leggere e al momento badare a mio nipote.

 

Per concludere, per quale motivo lei, la maestra Donata e la maestra Luciana siete considerate un “trio”?

Perché abbiamo frequentato assieme tutti i gradi dell’istruzione, a partire dall’asilo fino alla laurea. Poi ovviamente ci siamo divise, insegnando in vari comuni, finché ad un certo punto ci siamo ritrovate ad insegnare tutte insieme. Abbiamo quindi concluso la carriera insieme. In conclusione posso dire di aver fatto con loro un bel percorso lavorativo!