Castello – Nuovi ritrovamenti

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Sarà la Storia che si riaffaccia, oppure la perizia del team – archeologi, architetti, impresa di costruzioni – di addetti ai lavori, sta di fatto che nuovi e sorprendenti ritrovamenti continuano ad affiorare, nel corso dell’intervento di restauro e conservazione della cinta muraria del Castello medievale. Due le scoperte recenti, entrambe nella zona sud-ovest del complesso fortilizio.

La prima: gli scavi archeologici hanno riportato alla luce mura perimetrali fino ad ora ricoperte da un terrapieno. Si tratta di un ulteriore prolungamento del tratto che si diparte dal torrione angolare ubicato nell’odierna Via Bassa e sembra dirigersi in direzione della roggia Ligugnana, laddove mappe settecentesche indicavano un diverso percorso di cinta. La seconda: all’interno del medesimo torrione sono stati rinvenuti strati del bastione precedente, di realizzazione presumibilmente quattrocentesca. Si distinguono, tra le pareti spesse e circolari, gli spazi di precedenti feritoie ove venivano piazzati gli archibugi, poi chiuse dagli ampliamenti di epoca settecentesca, quando la fortificazione non ebbe più ragione di assolvere a funzioni difensive. Se si pensa, inoltre, che il fossato di Via Bassa in un lontano passato era più basso di oltre un metro e mezzo rispetto al livello attuale, ecco che comincia ad essere percepibile un’imponenza della muraglia, che il lento processo di deterioramento, la vegetazione, e le numerose attività umane di modifica del suolo, succedutesi nei secoli, avevano in fondo sminuito.

I lavori, diretti dall’architetto Paolo Zampese, che la Sopraintendenza alle Belle Arti supervisiona con particolare interesse, stanno ora procedendo, e per mezzo di stratigrafie e sondaggi si potrà giungere ad un’esatta datazione dei reperti rinvenuti. E’ attualmente in corso pure il restauro della Torre Sud del Castello. Va aggiunto che nel 2006, proprio nei pressi di quest’utima, fu scoperto un rivellino, ora ristrutturato, e che nei mesi scorsi sono state recuperate pure le mura retrostanti le abitazioni di via Bassa, probabilmente di epoca napoleonica e parallele a quelle del fortilizio. Si configura pertanto una ridefinizione dell’area dell’antico “castrum Cordevadi”, edificato per volontà dei vescovi di Concordia (XXI secolo), cuore pulsante della vita del borgo in epoca medievale e moderna.