Intervista a Lucia Brunettin

Lucia Brunettin è stata eletta in Consiglio Comunale alle scorse elezioni ed è stata nominata vicesindaco. Le è stato assegnato l’Assessorato ai servizi sociali ed alle politiche giovanili, ambito questo nel quale ha competenza in quanto esercita la professione di educatrice e consulente famigliare presso il consultorio di Pordenone. E’ originaria di Pordenone ma vive a Cordovado da sette anni.

 

> Cosa l’ha spinta ad entrare nel Consiglio Comunale?

Lo stimolo ad entrare attivamente nella vita politica del paese si è manifestato in maniera molto naturale. Non c’è stata nessuna illuminazione, ma mi è semplicemente stata chiesta la partecipazione attiva alla soddisfazione dei bisogni della comunità. Prima di decidere mi sono presa un tempo di riflessione coinvolgendo la mia famiglia e l’ambiente lavorativo, risolvendo che ci fossero possibilità concrete per accettare.

Considerando che non posseggo alcuna esperienza politica precedente assumo questo incarico con umiltà, sapendo che ho molte cose da imparare, ma allo stesso tempo con una passione di lunga data per la politica e con la consapevolezza che sarà una responsabilità impegnativa.

> Da persona non originaria del nostro paese, quali aspetti positivi e negativi l’hanno colpita di Cordovado?

Esordisco sottolineando che in questa comunità ho incontrato persone davvero meravigliose, che sono state capaci di farmi sentire accolta nonostante non fossi conosciuta all’interno del paese. Positivo è stato per me scoprire quanto le persone di Cordovado siano dotate di buona volontà, sacrificando spesso il proprio tempo libero a servizio della società soprattutto all’interno delle associazioni di volontariato.

In questo senso sono stata molto aiutata nello svolgere il mio ruolo, e di questo sostegno sentivo la necessità al fine di conoscere e superare eventuali difficoltà. Per quanto riguarda gli aspetti negativi ho riscontrato una certa complicazione nell’incontro e nel dialogo.

Tale impedimento non è certo dovuto alla scarsa disponibilità intellettuale della gente, bensì all’assenza di tempi e spazi adeguati.

A tal proposito vorrei sottolineare l’apertura degli amministratori, in particolare la mia personale, verso qualunque forma di discussione, anche all’interno dell’orario di ricevimento pubblico.

A proposito di tale difficoltà dialettica, noi potremmo testimoniare che esiste anche in senso contrario: nessuna risposta dall’Amministrazione Comunale è infatti arrivata agli input lanciati dalle nostre pagine, ad esempio ci riferiamo alla proposta della nuova pista ciclabile e alla lettera di Davide Roviani, pubblicata nello scorso numero.

Naturalmente sarà importante cogliere tali spunti per una crescita critica e per la comprensione delle perplessità all’interno della comunità. Vi anticipo quindi che verranno da me manifestate in Giunta e che le risposte verranno delegate agli assessori competenti.

> Qual è la situazione nell’ambito del sociale nel nostro Comune?

A livello sociale si sta assistendo ad un’evoluzione del malessere. Se in precedenza questo era per lo più di tipo psicologico, ora si aggiunge ad esso un disagio economico dovuto alla situazione di crisi finanziaria.

Stiamo cercando di dare delle risposte a tali situazioni in convenzione con l’ambito del Sanvitese e ci siamo attivati per garantire spazi di accoglienza per consentire socializzazione e produrre benessere.

Mi riferisco in particolare al Centro Anziani e al Progetto Giovani. Inoltre vengono portati avanti progetti individualizzati per la cura della persona in singoli contesti.

> Qual è l’interesse dei giovani cordovadesi verso la politica?

A questa domanda non posso che rispondere reindirizzandola ai giovani stessi, i quali probabilmente sentono il mondo della politica sempre più lontano, mentre da parte nostra abbiamo grandi responsabilità, e dobbiamo verificare se i giovani comprendono il nostro messaggio, ed in che modo, ponendo oltretutto un modello di comportamento etico e coerente. Rinnovo inoltre la mia disponibilità ad aprire un dialogo anche con i giovani.

> Alla luce delle recenti polemiche riguardanti la candidatura di “veline” e ragazze-immagine nelle liste elettorali, quale pensa debba essere il ruolo delle donne in politica?

Su questo argomento si dovrebbe rispondere in maniera molto approfondita, ma in breve dirò che la donna in politica ha un ruolo importante in quanto può fornire una visione della realtà da una diversa angolazione e per così dire “al femminile”. Certamente la presenza delle donne in politica può aprire nuove e diverse prospettive ma considero negativa qualsiasi loro strumentalizzazione, così come quella dell’individuo in generale. La scelta delle candidature deve quindi avvenire con uno scopo costruttivo e non strumentale.

 

(Davide Del Re – Paolo Marzin)